PAOLA (Cs) – Presso Uoc di Cardiologia di Paola, diretta dalla dottoressa Maria Teresa Manes, è stata attivata l’elettrofisiologia.
Lo studio elettrofisiologico endocavitario, anche noto con l’acronimo SEE, è un accertamento diagnostico volto ad esaminare le proprietà elettriche del cuore al fine di stabilire la suscettibilità a sviluppare diversi disturbi del ritmo cardiaco.
Si tratta di un esame di tipo invasivo, generalmente prescritto per indagare la natura e le cause di diversi tipi di aritmie cardiache. Lo SEE viene effettuato previo breve ricovero e prevede l’esecuzione di un’anestesia locale; vengono inseriti nel cuore da 2 a 5 cateteri che registrano i segnali elettrici originati dalle cavità cardiache.
E’ generalmente prescritto ai pazienti a rischio di sviluppare aritmie cardiache per cui non è possibile eseguire una diagnosi aritmologica tramite le metodiche non invasive: grazie ad esso, infatti, è possibile analizzare nel dettaglio la natura e il meccanismo dell’aritmia, consentendo al cardiologo di formulare una diagnosi più precisa circa il tipo di disturbo cardiaco di cui il paziente è affetto; l’identificazione dell’aritmia permette inoltre di sviluppare una terapia adeguata alla sua risoluzione e/o prevenzione.
L’esame ha lo scopo di: valutare la funzionalità del sistema di conduzione elettrica del cuore; individuare la sede e il meccanismo alla base dell’insorgenza di fenomeni aritmici; indentificare eventuali sintomi parossistici (come palpitazioni, sincope o lipotimia);valutare l’efficacia e gli effetti collaterali di alcuni farmaci per la prevenzione aritmica.
Oltre alla parte diagnostica sono stati già eseguiti i primi trattamenti di ablazione nel trattamento di patologie aritmiche.
«Questi pazienti – per come spiegato dalla dottoressa Maria Teresa Manes – sono stati sottoposti ad un tecnica denominata ablate e pace, con la quale si sottopone ad ablazione una parte del cuore – denominata nodo atrioventricolare – per consentire una stimolazione sincrona dei cuore con una frequenza cardiaca controllata. Già al follow up a sei mesi la paziente è in perfetto compenso elettrico ed emodinamico».
Si aggiunge un nuovo importante servizio, dunque, all’Uoc di Cardiologia di Paola che va a completare quello che può già essere definito un reparto di eccellenza. L’unica pecca, purtroppo, continua ad essere la mancata attivazione dell’emodinamica.
L’attività di emodinamica oltre a rappresentare una risorsa imprescindibile per la terapia tempestiva dell l’infarto miocardico acuto serve per la diagnostica di molte patologie come la cardiopatia dilatativa, la cardiopatia ischemica cronica, aritmie maligne del cuore
L’assenza di questo servizio costringe molti pazienti di questo vasto territorio ad essere trasferiti presso altri ospedali dotati di emodinamica che, essendo sovraccaricati dalle molte richieste, spesso non riescono ad accettali nei tempi previsti, ritardando il trattamento di patologie come l’infarto acuto miocardico cosiddetto NSTEMI.
Senza considerare, poi, il fatto che molti altri cittadini emigrano nelle note strutture del nord Italia per soddisfare i loro bisogni di salute ed essere sottoposti a questo trattamento (Nstemi).
La sala per l’emodinamica è pronta, ha tutti i requisiti strutturali idonei, così come un personale medico ed infermieristico qualificato, ma “qualcuno” o “qualcosa” ne sta ritardando l’avvio, arrecando danni e disagi agli utenti. Numerosi – soprattutto in questi giorni – gli appelli da parte di politici e medici rivolti al presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, ma al momento dalla cittadella regionale il via libera non è ancora arrivato.
Giusto per rinfrescare la memoria al presidente Occhiuto, ricordiamo gli ultimi interventi registrati per l’avvio dell’importante servizio: quello di “Noi Moderati” di Paola https://www.calabriainchieste.it/2025/07/02/emodinamica-pronta-ma-non-funzionante-noi-moderati-scrive-al-presidente-occhiuto/; quello della consigliera regionale, Sabrina Mannarino https://www.calabriainchieste.it/2025/07/01/emodinamica-chiusa-mannarino-fdi-la-volonta-di-procedere-allapertura-non-manca/ c’è, poi, quello del neo sindaco di Paola, Roberto Perrotta https://www.calabriainchieste.it/2025/06/30/emodinamica-sindaco-di-paola-rilancia-lappello-del-medico-rosselli-a-occhiuto/; quello del dirigente medico ed emodinamista in servizio presso l’Utic/cardiologia di Paola, Francesco Antonio Rosselli https://www.calabriainchieste.it/2025/06/30/emodinamica-accorato-appello-del-medico-rosselli-a-occhiuto-ci-dia-la-possibilita-di-poter-fare-le-coronarografie/ quello dell’ex consigliere regionale Graziano Di Natale https://www.calabriainchieste.it/2025/02/25/emodinamica-ancora-chiusa-di-natale-le-istituzioni-debbono-ritornare-ad-essere-autorevoli/ quello della Uil Fpl https://www.calabriainchieste.it/2025/02/09/uil-fpl-aprire-con-urgenza-lemodinamica-allospedale-san-francesco/ quello di Aldo Maria Cupello, tra i rappresentanti del Comitato Popolare per la Difesa del Diritto alla Salute, e molti altri ancora.
Senza considerare il fatto che, se il servizio non dovesse essere attivato, si potrebbe configurare un danno erariale, a fronte dei 2 milioni di euro spesi presso l’Uoc Utic di Paola per emodinamista e attrezzature.
Una situazione paradossale che sta suscitando tante polemiche e che, adesso, più che mai merita una risposta da parte della regione Calabria, ma senza scuse o rimbalzo di responsabilità, il servizio attende solo il via libera per partire.
stefaniasapienza@calabriainchieste.it