1. L’indagine penale a carico di Occhiuto, le aziende, l’ex socio
Gli elementi dell’inchiesta
L’indagine punta a chiarire se Occhiuto abbia favorito Posteraro – oggi segretario particolare del sottosegretario Matilde Siracusano – compagna di Occhiuto (https://www.calabriainchieste.it/2025/06/13/corruzione-sottosegretaria-siracusano-difende-il-suo-compagno-occhiuto/) – e già coinvolto in società con il governatore – attraverso incarichi pubblici retribuiti e altri benefici, come l’uso di auto aziendali e copertura di multe.
Le irregolarità emergerebbero da intercettazioni della Guardia di Finanza sul valore di liquidazioni societarie e sull’assegnazione di incarichi in enti pubblici come Amaco, Ferrovie della Calabria e il Consorzio trasporti meridionale.
Cronologia e contesto
L’indagine ha preso il via nel maggio 2024 a Lamezia Terme ed è stata trasferita a Catanzaro, dove si sta approfondendo la vicenda. Il gip ha approvato la proroga delle indagini senza alcun accenno a condanne premature: si tratta di atti tecnici per acquisire ulteriori elementi. Occhiuto ha ricevuto un avviso di garanzia per corruzione – un atto che egli stesso ha definito “come un’accusa di omicidio” –, annunciando la disponibilità a collaborare “anche al buio”.
La difesa e le reazioni
Il presidente ha respinto subito le ricostruzioni: “Mai nominato i miei soci”, ha dichiarato durante un’intervista televisiva su Rete4, accogliendo l’invito a un confronto con la magistratura. Ha sostenuto che i rapporti erano “normali” tra soci e ha autodefinito la vicenda un tentativo di danneggiare – anche politicamente – la sua figura, annunciando di voler chiedere agli elettori “un giudizio limpido” attraverso la ricandidatura.
Il procuratore Salvatore Curcio ha sottolineato l’assenza di manipolazioni politiche nell’avanzamento dell’inchiesta, precisando che l’avviso non proviene da una fuga di documenti pilotata. (https://www.calabriainchieste.it/2025/06/19/il-procuratore-di-catanzaro-smentisce-roberto-occhiuto-accesso-agli-atti-non-consentito-e-un-abuso/), tanto da convincere Occhiuto a fare un passo indietro sulla sua precedente reprimenda contro la Procura (https://www.calabriainchieste.it/2025/06/20/indagine-corruzione-occhiuto-saro-sentito-entro-luglio-rispetto-per-lavoro-procura/)
Le implicazioni politiche ed elettorali
La notizia arriva in un momento decisivo: Occhiuto, esponente di Forza Italia e vicepresidente nazionale del partito, punta a un secondo mandato.
Il coordinamento regionale di “Azione Calabria” ne ha già espresso “piena fiducia”, mentre esponenti nazionali del centrodestra, tra cui Antonio Tajani e Maurizio Gasparri, hanno confermato la sua onestà. Tuttavia, la pendenza dell’indagine potrebbe agire da freno o spunto di dibattito in campagna elettorale, richiamando il tema della trasparenza pubblica e dell’uso dei fondi regionali e europei.
L’inchiesta che coinvolge Roberto Occhiuto giunge in un momento di sfide cruciali per la Calabria. Non si tratta solo di accertamenti giudiziari: è in gioco la credibilità di un progetto politico che dice di voler puntare sul rinnovamento e sulla legalità.
Da un lato, Occhiuto sconterebbe la pesante ombra dell’inchiesta; dall’altro, rilancia la sua candidatura sfidando i calabresi a farsi giudici diretti della sua gestione.
Nei prossimi mesi, la magistratura sarà chiamata a ricostruire con chiarezza i fatti, ma il vero campo di prova sarà l’opinione pubblica. La Calabria potrà dimostrare di aver imparato la lezione, scegliendo consapevolmente tra un modello politico trasparente e una governance che deve ancora convincere.
E poi, ancora, indagini. Altre indagini. E “visite” della Guardia di Finanza.
2. Guardia di Finanza negli uffici regionali, Occhiuto: «L’avevo detto: controllate tutto. Mi stanno prendendo in parola»
«L’avevo detto: controllate tutto. Mi stanno prendendo in parola. Benvegano accertamenti Gdf» (https://www.calabriainchieste.it/2025/07/03/blitz-della-guardia-di-finanza-alla-cittadella-regionale/).
Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
«Nelle ultime ore la Guarda di Finanza, a quando si apprende su input della Procura della Repubblica di Catanzaro, – spiega il governatore – sta svolgendo degli accertamenti negli uffici della Cittadella regionale (https://www.calabriainchieste.it/2025/07/05/nuove-perquisizioni-in-regione-calabria-la-gdf-nellufficio-di-presidenza/)
Benvengano i controlli e gli approfondimenti: i Dipartimenti della Regione Calabria non hanno nulla da nascondere ed hanno agito sempre in totale trasparenza e secondo quanto previsto dalla legge.
Uno dei tratti distintivi del mio governo regionale è stato il rigore con il quale abbiamo e stiamo amministrando la cosa pubblica, con in cima la sanità», conclude.
3. Lo scandalo dell’Oculistica all’Azienda sanitaria ospedaliera “Dulbecco”: nessuno s’è mai accorto di nulla?
Ed ancora le recenti indagini penali sul famigerato “caso Scorcia”. Fatti che non riguardano direttamente Occhiuto ma che, indirettamente, lo interessano. Eccome (https://www.calabriainchieste.it/2025/07/01/privilegi-per-i-pazienti-che-effettuavano-visite-a-pagamento-arrestati-un-medico-della-dulbecco-e-la-segretaria/)
Nel mirino della Procura, com’è noto, sono finiti il primario dell’oculistica della “Dulbecco” di Vincenzo Scorcia, 48 anni, posto ai domiciliari dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro insieme alla segretaria di uno studio privato, Maria Battaglia (50 anni), in esecuzione di un’ordinanza del gip.
I due sono sono indagati per associazione a delinquere, peculato, concussione, truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio nonché, il medico, di falsità ideologica e autoriciclaggio. Gli indagati complessivamente sono 12. Il reparto di Oculistica, secondo le accuse, era utilizzato come se fosse lo studio privato di Scorcia. E, ci chiediamo, la politica regionale non s’è mai accorta di nulla? (https://www.calabriainchieste.it/2025/07/02/indagine-su-reparto-di-oculistica-lazienda-ospedaliero-universitaria-dulbecco-avvia-audit-interno/).
3. Transazione “lacrime e sangue” per l’Asp cosentina: 39 milioni di euro a Bff Bank Spa
Ed ancora, tra gli altri casi eclatanti, giusto per citarne ancora un altro di rilevante interesse pubblico, l’affaire delle transazioni lacrime e sangue (39 milioni di euro) tra Azienda sanitaria e Bff Bank, vicenda che non riguarderebbe solo l’Asp cosentina. (https://www.calabriainchieste.it/2024/01/27/transazione-lacrime-e-sangue-per-lasp-cosentina-39-milioni-di-euro-a-bff-bank-spa/)
La Bff Bank Spa di Milano, in qualità di concessionaria dei crediti nei confronti dell’Asp cosentina, ha inserito nella piattaforma della circolarizzazione crediti una somma da capogiro: 54.988.299,71 euro, di cui circa 44milioni per sorta capitale, con esclusione di circa 10milioni di euro per accessori e di euro 1.235.001,54 relativi a crediti vantanti dalla società Althea, oltre ulteriori euro 35.842.424,78 a titolo di accessori e spese maturate sui medesimi crediti.
Occhiuto non sapeva nulla? Ha fatto qualcosa per evitare ciò, sopratuttto alla luce delle interrogazioni ricevute da consiglieri regionali di opposizione?
Insomma, non è un bel momento per Occhiuto, alle prese con vicende giudiziarie personali e indaffarato con grane non indifferenti legale alla sua gestione (https://www.calabriainchieste.it/2025/06/18/occhiuto-non-consentiro-la-mia-uccisione-politica-e-non-mi-faccio-azzoppare-mi-sento-stuprato-mi-ricandido/), compresi incarichi ben retribuiti a persone vicine a questo o quel potente che occupa posti di rilievo in seno alla Regione Calabria.
La sua autocandidatura a presidente della Regione (https://www.calabriainchieste.it/2025/06/05/occhiuto-conferma-la-volonta-di-ricandidarsi-a-governatore-calabria/) sarà ratificata dalla colizione? Conviene a Giorgia Meloni ricandidare Occhiuto, alla luce di tutto ciò?
O magari conviene sostenere una discesa in campo dell’ex sindacalista Luigi Sbarra, promosso a sottosegretario di Stato per la sua azione politica pro-Meloni e Fratelli d’Italia di presunto boicottaggio verso i suoi iscritti e gli altri sindacati (https://www.calabriainchieste.it/2025/06/14/sbarra-alla-corte-di-meloni-cisl-usata-come-taxi-spaccatura-del-fronte-sindacale-lira-di-pezzotta/).
O, perché no, lanciare una candidatura del forzista Gianluca Gallo, meglio noto come “l’assessore dei forestali” perché quello è il suo grande bacino di voti, salvo poi non fare chiarezza sul Tfr di tanti lavoratori scomparso nel nulla. Una discesa in campo di Gallo non scontenterebbe Antonio Tajani.
Dunque, qualcosa dovrà accadere. A livello politico ed elettorale. Perché a livello giudiziario, in attesa di fare chiarezza definitiva sui procedimenti in corso, i tempi sono lunghi, se si pensa alla data delle prossime elezioni regionali calabresi e il centrodestra dovrà valutare o meno se Occhiuto sia ancora un buon cavallo di razza o, al contrario, un cavallo ormai zoppo.
Vediamo, poi, ancora, se la politica calabrese, storicamente abile nel creare le condizioni della cosiddetta “alternanza”, in occasione di ogni competizione regionale, continuerà ad esprimere la sua bravura nella composizione di coalizioni trasversali che escludano, come sovente accade, i maggiorenti dell’ultima amministrazione.