AMANTEA (Cs) – Per la giunta Pellegrino, essere riusciti ad approvare un conto consuntivo “poco chiaro”, grazie all’avallo di pochi rappresentanti della maggioranza e tre dell’opposizione è stata, per i gruppi di opposizione quella che può essere definire la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
Dopo una infinita lista di danni, disagi, controversie, liti a tutti i livelli istituzionali che hanno letteralmente isolato il territorio amanteano, si continua ad andare avanti per “distruggere” quel poco che è rimasto. Una situazione paradossale, inaccettabile, che ha spinto – ancora una volta – la consigliera Di Tanna a chiedere a chi ha ancora una coscienza e un briciolo di amor proprio per Amantea, di chiudere definitivamente questo triste capitolo politico amministrativo.
«E’ il 5 Luglio ad Amantea e, dopo l’ultimo Consiglio Comunale e le ultime decisioni deliberate sulla pelle dei cittadini, il nostro paese si trova stretto nelle maglie di un’azione politico-amministrativa senza senso», ha fatto rilevare Emilia Di Tanna, Capogruppo “Per Amantea”
«Non è più possibile accettare che si deliberi ciò che danneggia la vita di un paese che, è evidente, Pellegrino e i suoi si ostinano a fare in modo che non possa essere più attrattivo per nessuno, nemmeno per i suoi stessi cittadini, immaginiamoci per i turisti».
La giunta Pellegrino «and company, visto che ormai il silenzio assordante dei consiglieri Viola e Ferraro si lega inscindibilmente alle vanesie parole di un Socievole che ha scelto deliberatamente di fare da eco a Pellegrino (oppure potrebbe essere viceversa?), ha scelto di stare dalla sua parte, e non da quella della città, guardando ai propri interessi e non a quelli collettivi!».
E, ancora «Sin dalle mie prime battaglie ho chiesto che su alcuni temi, come il turismo, appunto, si dovesse seguire un percorso, una visione da condividere insieme al territorio in maniera progettuale, attraverso azioni costanti che dovevano diventare la base su cui rilanciare il nostro territorio, Amantea e Campora San Giovanni».
E la struttura portante di un paese «è rappresentata dal decoro urbano, dalla pulizia, dai servizi ai cittadini, vedi la salute pubblica, e alle attività di ristorazione, ricettive, commerciali».
Pellegrino e la sua giunta «hanno invece ingaggiato una lotta “contro” … in nome della legalità…Ogni azione fatta in nome di essa ha coperto tutto ciò che veniva perpetrato costantemente a nome e per conto di chi si dimostrava “amico degli amici”. Di quale legalità parliamo?».
E, poi «vogliamo parlare dei dehors e del pasticcio “Regolamento” che veniva richiamato per questioni di legalità e non c’era?...Del pasticcio Strisce Blu, che non ha portato introiti nelle casse comunali, bensì contenziosi?… Del danno arrecato alle attività del Centro Storico attraverso la chiusura di Via Indipendenza oltre ogni ragionevole necessità a cui è seguita la sua riapertura improvvisa, per evitare l’ennesima figuraccia, affatto caratterizzata da tutti quei lavori da 2 milioni di euro tanto sbandierati in nome della sicurezza, abbandonando però comunque il centro storico a se stesso?».
Inoltre «della chiusura della villa comunale, per la quale sono stati però affidati e finanziati tre progetti “a vuoto” e dopo aver speso per essi i nostri soldi, ne sono stati spesi altri per ripulirla ed aprirla alla fruizione pubblica, solo come giustificazione dell’ennesimo affidamento diretto a ditte “amiche”, un’apertura mai avvenuta?».
Del «pasticcio spazzamento e manutentivo, dove abbiamo potuto toccare con mano la gestione clientelare di questi servizi in cui i dipendenti sono passati dall’uno all’altro con una facilità che nessuna norma ha mai previsto? Del pasticcio pompe di sollevamento e manutenzione delle condotte fognarie per cui ci sono indagini in corso e ulteriori contenziosi, oltre al fatto che ad oggi spendiamo molto di più per tutto ciò che viene fatto “a chiamata”? Del numero enorme di contenziosi che il Comune di Amantea, grazie alla loro allegra gestione, dovrà pagare dopo che se ne saranno andati?».
E la ista e ancora molto lunga «del cantiere abbandonato delle scuole Medie per il quale, in un Consiglio Comunale “farsa” hanno ulteriormente fatto promesse di cantierizzazione “dopo Pasqua” e siamo a Luglio? Dei nostri soldi spesi per pagare Responsabili del Rup e di sostegno al Rup, controllori e controllati, per inconsistenti progetti? Di un progetto, “il Corso di Campora San Giovanni”, che ha lasciato una gran parte degli abitanti di Campora insoddisfatti, per cui si chiedono a gran voce correttivi alla viabilità che, altrimenti, creerà solo disfunzioni? Della non pulizia delle strade del nostro paese che non può essere addossata soltanto ai cittadini, ma ad un sistema che non funziona così come non funziona il sistema di videosorveglianza con il quale bloccare le “cattive abitudini”».
Senza dimenticare il «Lungomare di Amantea e Campora?...Dei Lavori Pubblici “ritardati e ritardatari”? Degli stipendi incassati da questi Amministratori che avevano promesso il contrario a beneficio della comunità e soprattutto da Assessori che non abbiamo mai visto né sentito parlare, vedi quella alla Sanità pubblica? Della sospensione dell’acqua, bene primario, che mette in ginocchio tutti, ma soprattutto le attività di ristorazione e ricettività turistiche?».
La lista sarebbe ancora più lunga e «deprimente soprattutto per tutti coloro che amano questo nostro paese. Ma proprio a tutti e tutte loro dico di farsi sentire, così come stanno già facendo, di non abbattersi nello sconforto, perché non è vero che per Amantea “non c’è più un domani”. Di unirsi in una presa di coscienza sempre più palese, sperando che anche alcune delle figure più intelligenti, accorte e sensibili che sono in questa Amministrazione si rendano conto che è la loro dignità ad essere intaccata e proprio per essa dovrebbero prendere le distanze».
Amantea, ha fatto rilevare la consigliera Di Tanna «ha tante risorse umane, tecniche e professionali, oltre che politiche che questi amministratori di oggi nemmeno se le immaginano…vengono da questo presente che loro per tre fin troppo lunghi anni hanno calpestato con la propria arroganza dimostrando di essere più vecchi e peggiori di qualsiasi “passato” tanto vituperato…e vengono dalla consapevolezza di molti che nel passato hanno lavorato per il bene di Amantea e Campora…insomma, il dopo Pellegrino è già qui, e il vuoto di cui lui straparla è il suo, un vuoto che sta diventando piano piano una voragine grazie a chi lo sta abbandonando, contro cui i suoi latrati lasciano il tempo che trovano».
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