CASTROVILLARI (CS) – Il magistrato Eugenio Facciolla, l’agente di polizia stradale Vito Tignanelli e sua moglie Marisa Aquino sono stati assolti dall’accusa di corruzione al termine del processo di primo grado che li vedeva imputati davanti al Tribunale di Salerno.
A giudizio, c’erano anche il maresciallo dei carabinieri forestale Carmine Greco e un appuntato dell’Arma, Alessandro Nota, che sono stati condannati, rispettivamente, a un anno e a otto mesi.
I fatti si riferivano a quando Facciolla rivestiva il ruolo di procuratore di Castrovillari. Il sospetto della Procura era che tra il 2016 e il 2018, avesse assegnato una serie di incarichi per svolgere intercettazioni telefoniche e ambientali alla “Stm srl”, una ditta del settore di proprietà di Tignanelli-Aquino.
In particolare, secondo l’accusa, Facciolla, a fronte degli incarichi ricevuti dalla Procura di Castrovillari, la “Stm” gli avesse fornito una sim card e messo a disposizione un sistema di videosorveglianza sotto la sua abitazione di Cosenza. In origine, l’accusa mossa contro l’ex procuratore era di abuso d’ufficio, ma il capo d’imputazione gli era stato poi modificato a indagini in corso. Nei suoi confronti, la Procura di Salerno aveva chiesto la condanna a tre anni di carcere. Due anni, invece, era la pena chiesta per Tignanelli e Aquino.
Le accuse di falso, invece, scaturivano dalle indagini della Procura di Catanzaro sui rapporti tra la ‘ndrangheta e il maresciallo Carmine Greco, un tempo stretto collaboratore di Facciolla e finito poi sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa, con una condanna annullata in Cassazione.
L’Ammistrazione Comunale di Castrovillari ha espresso «soddisfazione per l’assoluzione del procuratore Eugenio Facciolla verso il quale mai si erano nutriti dei dubbi tanto da aver deliberato in consiglio comunale con specifica delibera N° 80 dell’11 Dicembre 2019 nella quale si approvava una specifica mozione per richiedere di rivedere il provvedimento di trasferimento del magistrato».
