Home Attualità Danno erariale, presidente della Corte dei conti: “Paura di firmare gli atti”

Danno erariale, presidente della Corte dei conti: “Paura di firmare gli atti”

"Stride non poco sentire nuovamente parlare di paura della firma e della necessità di tenere amministratori e funzionari pubblici nelle condizioni che se firmano un atto non vengono poi perseguiti"

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(ANSA) – “Il delicato contesto economico richiede, oggi più che nel passato, significativi miglioramenti nella coerenza del sistema fiscale e nell’equilibrio dei conti pubblici“, per “garantire la sostenibilità del processo redistributivo”, e per questo “sarà fondamentale l’efficiente e tempestiva attuazione del Pnrr”, che darà “un rilevante impulso per l’economia”, con una ripresa “equa e sostenibile”: lo afferma il presidente della Corte dei conti, Guido Carlino all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Per Carlino è “auspicabile un approccio integrato tra Pnrr e politiche di coesione, come prospettato nello stesso programma di Governo”.

“Alla luce dei risultati sinora conseguiti” nel monitoraggio dei fondi europei tra cui quelli del Pnrr, “permangono perplessità sulle norme che hanno previsto limitazioni alla perseguibilità delle condotte gravemente colpose, ancorché produttive di danno”, ha aggiunto Carlino. “Occorre evitare che l’indebolimento della responsabilità erariale possa creare situazioni propizie alla dispersione delle risorse pubbliche, specialmente di quelle legate al Pnrr, così determinando un clima favorevole per l’infiltrazione della criminalità organizzata”, aggiunge.

“Nell’attuale congiuntura economica, nella quale è avvertita la necessità di porre la massima attenzione nell’impiego delle risorse pubbliche”, per il procuratore generale della Corte dei conti Angelo Canale “stride non poco sentire nuovamente parlare di ‘paura della firma’ e della necessità di tenere amministratori e funzionari pubblici, come pure è stato detto, ‘nelle condizioni che se firmano un atto non vengono poi perseguiti'”.

Per Canale è piuttosto una “fuga” dalla firma, “cioè timore o più spesso incapacità di assumersi responsabilità” (ANSA)

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