Il vincitore e le titolari della tabaccheria (foto La Stampa)

JESI (An) – Chiedeva l’elemosina al semaforo, ma quando ha vinto quei 240mila euro al biglietto del Gratta e Vinti, acquistato con una banconota da 20 euro racimolata nel suo cappello proprio in mezzo alla strada, Tiziano Pellonara, 63 anni, ha deciso di aiutare la Caritas.

Tuttavia, nelle scorse settimane l’uomo era dovuto tornare al semaforo perché «a febbraio su iniziativa di un parente, che paventava che il mio assistito potesse essere stato circuito da terzi e che nuovamente il suo denaro sarebbe finito, la Procura aveva sequestrato gli assegni circolari in cui la vincita era stata convertita», ha raccontato il suo avvocato alla Stampa.

Un nuovo passo indietro, prima del passo definitivo: il ricorso contro il provvedimento è stato vinto il 13 marzo e la Procura di Ancona ha dissequestrato gli assegni, permettendo così a Tiziano Pellonara di lasciare definitivamente la strada, pagare i 5.000 euro di debiti accumulati e tornare ad aiutare la Caritas che si è sempre occupata di lui.

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