Scena tratta da un funerale

CINA – Piangere ai funerali: un lavoro che le ha cambiato la vita. Parliamo di quello della prefica, uno dei mestieri più longevi sul Pianeta Terra. «Vengo pagata per commuovermi ai funerali», ha detto la protagonista di questa storia, rilasciando un’intervista per Shangaiist (racconta Chronist).

Originaria di Henan, città cinese, questa ragazza ha voluto rendere nota la sua particolare storia, che nasceva da una peripezia lavorativa. «Sono stata licenziata. Con la crisi e il caro vita alle stelle, ci si era messa anche la pandemia di mezzo e allora ho deciso di rimboccarsi le maniche e trovare una via alternativa».

La donna, cinese, ha confessato di percepire circa 28mila dollari all’anno per «piangere disperatamente ai funerali». Quello della prefica è un lavoro antichissimo, originatosi dai tempi dell’antico Egitto e già da allora l’iter era identico: versare fiumi di lacrime per il defunto di turno. Sconosciuto alla prefica, s’intende. «Più piango, più mi dispero, più si alza il mio compenso».

Un compenso che di solito parte da una base, salvo poi modificarsi in caso di alcuni dettagli. «In un’ora parto da una base di 80 euro che può tranquillamente raddoppiare se mi mostro straziata». Diventava quindi un gioco da ragazzi per lei tirare fuori quante più lacrime possibili ogni volta, sempre più nella parte, qualunque fosse il defunto di turno. Ma come si fa a piangere a comando? «All’inizio non era difficile, pensando alle disgrazie della mia vita».

Dopo che la sua storia è stata resa pubblica, in molti si sono interessati anche per emularla al fine di far fronte alla crisi di questi tempi. La sua vita come è cambiata? «Sono riuscita a permettermi cose che prima non potevo. Ho comprato casa e ho pagato le spese universitarie del mio primogenito».

La donna ha addirittura un tariffario specifico: «Di media prendo 40 euro per un pianto di 30 minuti», suscettiili a variazioni se la disperazione è notevole. All’inizio il «gioco lo conducevano loro», i suoi clienti, oggi ha capito come muoversi ed è lei a stabilire dei costi.

«Se mi butto a terra, il costo aumenta sensibilimente anche in base al vestito che indosso, visto che potrebbe macchiarsi». Sui social è già diventata nota.

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