L'ex sindacalista, Walter Giampà

AMANTEA (Cs) – L’ex sindacalista Amantea, Walter Giampà non approva il comportamento dei politici in carica di scaricare la responsabilità di ogni problema sulle gestioni passate, e suggerisce al sindaco confrontarsi e iniziare a cercare soluzioni.

«La gestione di qualsiasi Ente è certamente cosa impegnativa e complessa, specie se essa eredita una condizione amministrativa fortemente incrostata da periodi precedenti che limitano ogni azione volta al risanamento».

Non vi è dubbio che «nella nostra città i limiti a tale azione sono figli del passato che però dispiegano oggi i loro effetti, e pertanto chiunque si candida alla guida sa che non sarà una passeggiata, e deve allo  stesso tempo capire che i cittadini pretendono risposte immediate. Serve a poco additare le precedenti gestioni dei disastri avvenuti nel corso del tempo».

Si può prendere atto solo «delle difficoltà esistenti che se però sventolate a quattro venti ogni qualvolta viene mossa una critica non si ottengono sentimenti attenuanti ma aumentano divisioni che possono diventare insanabili nella comunità».

Di solito, «per far fronte a tali situazioni, non c’è possibilità di guardare all’uomo solo al comando che risolva i problemi, ma c’è la necessità di costruire una consapevolezza collettiva con posizioni aperte alla risoluzione dei problemi».

E, ancora: «nessuno, e dico nessuno, può pensare di avere in tasca la ricetta per far fronte ad una tale situazione, ma tutti devono concorrere alla soluzione dei problemi. C’era, come c’è tuttora, la necessità di affrontare le questioni in una vera conferenza dei servizi all’interno della quale mettere al bando posizioni precostituite e di parte».

«Personalmente non mi sento e non mi cimenterei ad affrontare una tale situazione ma  chi lo fa, sapeva e sa cosa aveva di fronte. Un mostro a sette teste impegnato a cannibalizzarsi».

Pertanto «chi ha oggi assunto, consapevolmente, la responsabilità di porre le basi al risanamento amministrativo, non può derubricare critiche e dissenso a sterili polemiche con battute che lasciano quasi interdetti, ma offrire strade nuove ad un sano  confronto se ne ha veramente voglia. La “nota della serva” non è l’alibi per chi oggi deve amministrare».

«Oggi tocca a lui indicare la via, e cercare di aggregare e non di dividere con la consapevolezza  che non si vince una partita così importante con un solo uomo in campo».

Questo è il tempo «di soluzioni, finisce qui l’elencazione dei problemi che hanno bisogno di trovare risposte o quanto meno di avere prospettive vere per la loro risoluzione. Questo è il tempo di rinunciare solo a far galleggiare la nave per non rischiare che affondi definitivamente».

Con ciò, «auguro a tutti, di trovare il giusto equilibrio, ognuno nel proprio ruolo, per il bene di tutta la comunità».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it

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