L’ANALISI di Aldo Maria Cupello, giovane attivista e dirigente del PD di Paola

“L’elezione di Lello Topo non può che renderci orgogliosi di quella che è stata la nostra scelta fin da subito: sostenere la serietà, l’umiltà e seguire il buon senso” – apre Cupello – “I voti li conosciamo tutti, si guarda sempre alle solite statistiche, eppure questa volta c’è un dato importantissimo: il PD in Italia ha il maggior numero di elettori tra i 18 e i 29 anni, ben il 18%. Dal voto fuorisede, solo dietro AVeS, il PD ottiene il 25% di preferenze da ragazze e ragazzi che studiano fuori ma che hanno idee tutt’altro che confuse e disinteressate”.

Secondo i dati finali, infatti, i giovani fuorisede hanno votato tutti a sinistra, lasciando a Fratelli d’Italia solo un 3% di rappresentanza (escludendo completamente Forza Italia e Lega).

“Ora il compito del PD è più chiaro che mai, ovverosia lasciare quelle vecchie logiche di partito ed ascoltare una volta per tutte le nuove generazioni. Parlo da 22enne, che vive la politica e le sedi di partito: non basta vantarsi e avere quel 43% complessivo di giovani, ma ascoltarli, coinvolgerli nei processi decisionali e riconoscerne la meritocrazia.

Votano, e di questo sono contento, ma sarei ancora più felice se si contribuisse a sciogliere il pregiudizio per il quale tutti siano uguali e che niente possa cambiare” – continua Cupello – “il voto dei fuorisede ne è una dimostrazione pratica e ci auguriamo che Giorgia Meloni lo estenda per qualsivoglia tornata elettorale, non solo quando si debba scrivere ‘Giorgia’ sulla scheda”.

“L’impegno, ora, sarà quello di tirare dritto su stage retribuiti, salario minimo e fondo comune europeo per il diritto allo studio conclude l’esponente del Partito Democratico.

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