Home Cronache Omicidio Maiorano: giudizio da rifare per l’imputato Pietro Lofaro

Omicidio Maiorano: giudizio da rifare per l’imputato Pietro Lofaro

Quel giorno, al suo posto, doveva morire Giuliano Serpa, poi diventato collaboratore di giustizia. Secondo i difensori, l’ordinanza del Tdl è apodittica e illogica in tutti i punti toccati per illustrare e motivare la partecipazione di Lofaro all’assassinio di stampo mafioso

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La Cassazione, con sentenza del 19 gennaio 2023, ha rinviato gli atti al tribunale di Catanzaro per un nuovo pronunciamento sull’imputato Pietro Lofaro (difeso dagli avvocati Michele Rizzo e Sabrina Mannarino) nella vicenda legata al delitto di mafia di Antonio Maiorano, ucciso per errore dalle cosce di ‘ndrangheta del Tirreno cosentino nel 2004 davanti allo stadio comunale di Paola.

In particolare, la Suprema Corte, sul punto, ha annullato con rinvio l’ordinanza del tribunale del Riesame di Catanzaro, con la quale era stata confermata la custodia in carcere per Pietro Lofaro, ritenuto dalla Dda di Catanzaro uno dei presunti autori dell’omicidio dell’operaio Antonio Maiorano.

Quel giorno, al suo posto, doveva morire Giuliano Serpa, poi diventato collaboratore di giustizia. Secondo i difensori, l’ordinanza del Tdl è apodittica e illogica in tutti i punti toccati per illustrare e motivare la partecipazione di Lofaro all’assassinio di stampo mafioso.

In un passaggio i giudici avevano scritto che «la circostanza che Lofaro fosse ristretto ai domiciliari dal 6 aprile 2004 non esclude che abbia concorso moralmente e materialmente nella pianificazione dell’omicidio del 21 luglio 2004, partecipando ai processi decisionali sull’individuazione degli obiettivi e quindi deliberando la morte di Giuliano Serpa, poi tragicamente sfociata nell’omicidio Maiorano, e procurando armi o mezzi di trasporto fino alla data del suo arresto o anche dopo, trasgredendo agli obblighi imposti dal giudice».

I difensori, hanno evidenziato come «tale considerazione appare assolutamente superficiale e semplicistica per superare il vuoto indiziario esistente agli atti per collegare Lofaro all’omicidio Maiorano». Gli avvocati dell’indagato, infine, ritengono che il Riesame non abbia valutato tutte le prove offerte in chiave difensiva, le quali scagionerebbero Lofaro». A questo punto non resta che attendere la nuova determinazione sull’imputato.

 

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