Emodinamica chiusa: pazienti a rischio. Il caso dell’ospedale di Paola

Ennesimo appello dell'avvocato Ennio Abonante al governatore Roberto Occhiuto sulla riapertura dell'emodinamica all'ospedale San Francesco di Paola: "Quello di ieri è un grave episodio di malasanità"

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Desidero intervenire su un articolo che ho letto ieri su un giornale web con il quale con grande enfasi si segnala un caso di buona sanità (“Quando la sanità funziona: salvato dal 118 e dall’elisoccorso dopo un arresto cardiaco. Storia a lieto fine per un 52enne di Amantea. Il trasporto fino alla piazzola d’atterraggio e poi il trasferimento al Tirrenia Hospital”). Desidero, quindi, esternare alcune considerazioni.

Non posso concordare con quelle affermazioni, perché non siamo di fronte ad una sanità che funziona. Al contrario, soprattutto sul tirreno cosentino, siamo testimoni di situazioni molto opache, poco trasparenti ed ingiustificate.

Da anni combatto per l’attivazione del servizio di emodinamica presso l’Ospedale di Paola, che proprio per come dimostrato da quanto accaduto oggi, è importante e spesso può essere determinate per salvare vite umane. Oggi, infatti, è stato dimostrato e confermato, qualora ve ne fosse bisogno, ma l’unico che è sordo e non vuole sentire è proprio il Presidente della Regione Calabria, quanto sia necessario che, al più presto, venga attivato servizio di emodinamica presso l’Uoc di cardiologia dell’Ospedale di Paola.

Per come riportato correttamente nel vostro articolo, il paziente che accede al Pronto Soccorso, dopo la diagnosi e la stabilizzazione, nonostante nelle patologie cardiache il tempo sia un fattore determinante, inspiegabilmente, deve essere trasferito, con un’ambulanza del 118, a Cosenza o a Belvedere Marittimo, per completare l’iter diagnostico e terapeutico con coronarografia ed eventuale angioplastica.

Eppure la cardiologia di Paola, che già da alcuni anni, grazie alla d.ssa Maria Teresa Manes, direttore del reparto, offre i servizi di elettrostimolazione, con impianti di pacemaker, defribillatori e loop recorder, è dotata di tutte le attrezzature necessarie per svolgere quella attività. Il reparto, dal punto di vista tecnico, è fornito di tutte le attrezzature necessarie, ed è composto da un team di ottimi professionisti, infermieri e medici, tra cui il dr. Francesco Antonio Rosselli, che vanta un’esperienza ultraventennale nell’emodinamica, tant’è che per come ho appreso dalla stampa locale, nel mese di settembre 2021 questo servizio era pure iniziato, ma, poi è stato inspiegabilmente interrotto.

Mi chiedo, quindi, perché il paziente che accede al Pronto Soccorso di Paola e viene stabilizzato nel reparto di cardiologia, poi, senza perdita di tempo, non conclude l’iter nello stesso nosocomio, con un immediato intervento che non mette a rischio la sua vita, ma, anzi, il più delle volte, la salva, non aggrava il lavoro del personale del 118, che per il trasferimento impegna un autista, un infermiere ed un medico, che vengono distratti dai loro normali compiti e fa risparmiare anche tanti soldi? A chi giova tutto questo?

Non vorrei pensare male, ma per come ripeteva spesso un noto politico, “a pensare male si fa peccato, ma, spesso, si azzecca”. L’emodinamica a Paola, oltre a completare l’offerta dei servizi del reparto di cardiologia ed a migliorare la loro qualità, porterebbe la soddisfazione dei pazienti, senza aggravio di spesa, perché è un servizio a costo zero, ed anzi, già dopo il primo anno, produrrebbe un sicuro risparmio per il bilancio dell’ASP, visto che ridurrebbe anche le liste di attesa degli ospedali Hub per l’esecuzione di coronarografie in regime ordinario, che sono lunghissime e che incentivano l’esodo extra regionale. Ma le contraddizioni, che fanno aumentare i dubbi sulla buona fede di chi deve decidere, si moltiplicano. Ed è di qualche giorno fa che l’Asp di Cosenza ha autorizzazione quel reparto ad effettuare procedure vascolari periferiche (sugli arti inferiori), che sono identiche alle coronarografie ed alle angioplastiche.

Ed allora mi viene da chiedere al Presidente Occhiuto, perché non autorizza anche gli interventi sulle coronarie?

Per concludere, quindi, non c’è nulla di che esaltarsi per l’efficienza dell’Asp di Cosenza, perché se siamo tutti felici per la risoluzione delle criticità accusate dal paziente, dobbiamo essere onesti e dire la verità e cioè che è, stata, comunque, messa a repentaglio la sua vita, poiché se fosse stato attivato il servizio di emodinamica a Paola, avrebbe ricevuto le cure necessarie in minore tempo e, siccome per come ho detto, le patologie cardiache sono tempo dipendenti, non perdendo il tempo necessario al trasferimento a Belvedere Marittimo, è verosimile che gli sarebbero residuati minori postumi. Vorrei capire cosa aspetta il Presidente Occhiuto ad autorizzare la riattivazione di quel servizio!

Avvocato Ennio Abonante

 

 

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