Home Attualità Il Governo “ostacola la ricerca e il soccorso” dei migranti in mare

Il Governo “ostacola la ricerca e il soccorso” dei migranti in mare

Il Viminale replica: l’assegnazione dei porti dell’Italia centrale e settentrionale alle navi delle ong che hanno soccorso migranti è guidata dalla imprescindibile necessità di operare una più equa redistrubuzione tra le regioni

390
0
Una Ong che offre soccorso ai migranti

Il commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, ha inviato una lettera al ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, invitando il governo a prendere in considerazione il ritiro o la revisione del decreto legge numero 12 del 2023 su migranti e Ong.

Le disposizioni del decreto – secondo Mijatovic – potrebbero ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso delle Ong e, quindi, essere in contrasto con gli obblighi dell’Italia ai sensi dei diritti umani e del diritto internazionale.

Il commissario rileva: «Il decreto e la pratica di assegnare porti lontani per lo sbarco delle persone soccorse in mare rischiano di privare le persone in difficoltà dell’assistenza salvavita delle Ong sulla rotta migratoria più mortale del Mediterraneo», scrive il commissario. E ribadisce il suo invito alle autorità italiane a sospendere la cooperazione con il governo libico sulle intercettazioni in mare.

Il Viminale replica: l’assegnazione dei porti dell’Italia centrale e settentrionale alle navi delle ong che hanno soccorso migranti è guidata dalla «imprescindibile necessità di operare una più equa redistrubuzione tra le regioni, non tanto dei migranti, quanto degli oneri organizzativi e logistici correlati alla gestione degli sbarchi».

«L’obiettivo perseguito — prosegue il Viminale — è quello di alleggerire le strutture di primissima accoglienza, prima tra tutte l’hotspot di Lampedusa» e «le navi cui è stato assegnato il Pos (Place of safety, ndr) in località più lontane sono assetti di grandi dimensioni, come tali idonei ad affrontare in sicurezza lunghe traversate» mentre «l’assegnazione del Pos presuppone sempre un preliminare confronto con organi tecnici al fine di verificare l’assenza di possibili situazioni di rischio per l’incolumità delle persone a bordo».