Home Calabria Autonomia differenziata, leghisti spadroneggiano al Sud: “La Lega ha vinto”

Autonomia differenziata, leghisti spadroneggiano al Sud: “La Lega ha vinto”

"Meloni, espressione di quel partito che storicamente si ergeva a difensore della Patria, sta svendendo la propria storia per una cambiale elettorale che andrà a ledere proprio il patto di unità nazionale, sancendo una nuova stagione di conflitti sociali ed istituzionali”

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Orlandino Greco e Vincenzo Castellano

Sul tema dell’autonomia differenziata intervengono il leader di Idm Orlandino Greco (“La Lega ha vinto”) e il segretario federale dello stesso movimento, Vincenzo Castellano.

ORLANDINO GRECO – Greco si è così espreso: “Zaia incoronato da Bossi e Calderoli imperatore del Nord. È questo il dado tratto da una riforma che, qualora trovasse (e li troverà) i numeri in Parlamento, risulterebbe essere la più divisiva della nostra storia repubblicana e coronerebbe il diabolico disegno leghista di aumentare i divari nel Paese, esaltando pubblicamente i presunti tratti unitari di questa Autonomia Differenziata. Chi, infatti, può abboccare alle roboanti dichiarazioni del governatore Zaia quando afferma che chi è contrario alla riforma deve uscire dalla “confort zone”? Oltre il danno, la beffa! Venga Zaia ad amministrare un comune o una regione del Sud per constatare quanto sia stato confortevole governare un Ente al quale, grazie alla Spesa Storica, sono state sottratte ingiustamente risorse destinate ai servizi essenziali per i cittadini. Venga Zaia ad amministrare al Sud dopo questa ennesima scelerata riforma che, dal testo della bozza, non prevede nuovi oneri a carico della finanza pubblica ma che al contempo annuncia il calcolo ma non il finanziamento dei Lep e non prevede il superamento della Spesa Storica. Venga Zaia ad amministrare la Calabria, con un PIL pro-capite di circa 16mila euro a fronte delle oltre 30mila euro del Veneto e con un rapporto superiore di oltre il 12% rispetto alla media nazionale. Siamo stanchi di questi artefici lessicali, proprio perché le carte le sappiamo leggere e a queste latitudini abbiamo sempre vissuto di stenti e di sacrifici, altro che confort zone!” E ancora: “Dispiace constatare che, a meno di un anno dal suo insediamento, il Presidente Meloni, espressione di quel partito che storicamente si ergeva a difensore della Patria, sta svendendo la propria storia per una cambiale elettorale che andrà a ledere proprio il patto di unità nazionale, sancendo una nuova stagione di conflitti sociali ed istituzionali”. Poi conclude: “Ma stiano sereni lor signori, ci troveranno sempre dalla stessa parte: quella di cittadini che non si sentono figli di un Dio minore e che continueranno a lottare per un Paese più equo, più giusto e quindi realmente unito”.

VINCENZO CASTELLANO – “Al peggio non c’è mai fine”, recita un vecchio adagio… e la giornata di ieri si è chiusa con il peggio che questo Governo poteva mettere in campo, facendo tramontare il Paese e il principio di Democrazia su cui si fonda. Sono iniziate, così, le ore più buie. Il Governo, infatti, dando via libera al DDL Calderoli sull’Autonomia Differenziata ha dichiarato guerra e ha definitivamente spento ogni barlume di speranza affinché potesse prelevare il buon senso e lo spirito di Unione. Ci abbiamo provato con il garbo istituzionale che ci contraddistingue e aprendoci al dialogo e al confronto, ma non è bastato! Ecco perché Italia del Meridione, chiama a Roma tutti i suoi militanti, le forze politiche e tutti coloro che sono fermamente contrari a questa proposta di legge e scende in piazza il 1º Marzo, continuando la sua battaglia iniziata ancor prima che tutto questo diventasse un caso nazionale. Quella sarà, l’inoltre, l’occasione per chiedere un immediato incontro ai gruppi Parlamentari e allo stesso Ministro Calderoli. La nostra non è una posizione di parte, nessuno scontro ideologico o partitico, non è populismo o propaganda politica ma richiamo alla responsabilità politica e istituzionale, affinché si smuovano le coscienze, si vigili e si tenga alta l’attenzione fino alla fine. È ora che che tutte le forze politiche meridionaliste e non e che hanno a cuore l’Unità del Paese si uniscano per davvero”. Poi conclude: “Dobbiamo difendere il Sud e Italia del Meridione è in prima linea, non indietreggerà di un solo passo, perché questa “pagina storica” per l’Italia non si può scrivere senza il Sud”.

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