La bandiera dell'Anpi

AMANTEA – Il direttivo e l’esecutivo del Partito democratico d i Amantea hanno denunciato « il grave atteggiamento discriminatorio dell’Anpi provinciale nei confronti di alcuni iscritti al Partito democratico di Amantea».

In particolare, è stato evidenziato come «con pazienza e senso di responsabilità abbiamo atteso sinora un ravvedimento, evitando di intervenire pubblicamente per tutelare un’associazione che rappresenta un riferimento fondamentale dei valori della Repubblica e della Democrazia. Ma ormai il vaso è colmo».

Tutto nasce «con un colpo di mano orchestrato su sollecitazione di “amici” degli attuali vertici cosentini dell’Anpi chiaramente mossi da sentimenti di rivalsa e intenti “sostituzionisti”, avvenuto a fine luglio 2022. Durante il blitz, in barba ad un’intera sezione che contava 50 iscritti, vengono sollevati dall’incarico il presidente della sezione Anpi Amantea “Francesco Bisardi” Tonino Chiappetta, il tesoriere Andrea Argentino e il revisore Antonio Pati. La colpa di questi compagni sarebbe quella di aver fatto parte, in passato, della segreteria del locale Circolo del Partito democratico».

Ad Aurelio Longo, inoltre, «unico delegato di Amantea, al congresso provinciale Anpi Cosenza (svoltosi qualche mese prima) era stato negato – non si è compreso bene per quale motivo – il diritto all’espressione del voto e a far parte del costituente Comitato Provinciale».

Il Pd trova «assolutamente assurdo quanto accaduto. E troviamo soprattutto di una gravità inaudita che a distanza di otto mesi ancora nessuno sia intervenuto per ovviare a questa nefandezza – che getta ombre inquietanti e scredita a Cosenza l’associazione nazionale Partigiani – e ristabilire l’agibilità democratica».

Così, «nel mentre – con grande apprezzamento da parte nostra – Albertina Soliani, vicepresidente nazionale dell’Anpi, viene eletta componente del Comitato costituente Pd, ad Amantea si apre una miserabile caccia alle streghe nei confronti di alcuni iscritti ANPI che si riconoscono nel Partito democratico».

Con entusiasmo in città «era nata una sezione vivace sul fronte della diffusione e della difesa dei valori della Liberazione, della Resistenza, dell’Antifascismo. Negli ultimi duecento giorni non vi è, invece, traccia di una sola iniziativa. Ma l’Anpi non può essere considerata un pennacchio».

Infine: «La triste e paradossale vicenda è stata portata all’attenzione del presidente nazionale Anpi, della commissione nazionale garanzia e del responsabile area centrosud (già a conoscenza dei fatti attraverso una serie di esposti circostanziati ed interlocuzioni con gli ex iscritti Anpi avvenute nei mesi scorsi)».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it

 

 

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