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La Diocesi di Aversa annuncia l’ordinazione episcopale di monsignor Stefano Rega

“Quando il Nunzio mi ha comunicato la volontà del Santo Padre Papa Francesco di affidarmi la cura pastorale di questa cara diocesi di San Marco Argentano – Scalea, ho rivolto al Signore la preghiera di concedermi un cuore che sappia ascoltare, obbedire e donarsi”

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Monsignor Stefano Rega, vescovo eletto di S. Marco Argentano – Scalea

La Diocesi di Aversa annuncia l’ordinazione episcopale di monsignor Stefano Rega, vescovo eletto di San Marco Argentano – Scalea. La celebrazione di ordinazione, presieduta da monsignor Angelo Spinillo, si terrà sabato 18 febbraio alle ore 16,30 nella Cattedrale di Aversa.

Quando il Nunzio mi ha comunicato la volontà del Santo Padre Papa Francesco di affidarmi la cura pastorale di questa cara diocesi di San Marco Argentano – Scalea, ho rivolto al Signore la preghiera di concedermi un cuore che sappia ascoltare, obbedire e donarsi”, aveva scritto monsignor Rega nel suo primo messaggio ai fedeli della diocesi calabrese.

Ordinato sacerdote il 29 giugno 1993 da monsignor Lorenzo Chiarinelli, monsignor Stefano Rega è stato rettore del Seminario Diocesano di Aversa e delegato per i seminaristi del Maggiore dal 2003 al 2017. Nello stesso periodo è stato anche Canonico del capitolo Cattedrale di Aversa (ora Canonico onorario), membro del Consiglio presbiterale Diocesano e del Collegio dei Consultori. Parroco della Parrocchia San Nicola di Bari in Giugliano in Campania dal 2017, nominato Cappellano di Sua Santità da Papa Benedetto XVI nel 2010, don Stefano ha anche ricoperto la carica di Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Vocazionale – fino a settembre 2022, quando viene nominato Vicario Episcopale per la carità e la società degli uomini – e di Cappellano del Serra Club della Diocesi di Aversa (dal 2003 fino al 2022).

Mentre la Chiesa di Aversa saluta Stefano Rega, guardando “con fiducia al ministero della comunità cui, come novello pastore, è chiamato”, il vescovo si prepara ad approdare nella sua nuova comunità “come padre, fratello e amico, in una terra ricca di fede, di storia e di cultura, accogliendo tutta la ricchezza di bene già seminato e facendomi compagno di cammino verso l’unica universale vocazione alla santità”.