PAOLA – I residenti di via Corrado Alvaro stanno manifestando le loro perplessità per la prossima apertura, in quella strada, di una casa funeraria.
Già nel luglio 2021, infatti, una cinquantina di residenti e proprietari, aveva protocollato una comunicazione/segnalazione all’indirizzo dell’ex sindaco Roberto Perrotta e di tutti i consiglieri comunali in carica, con cui, nel rappresentare il loro disappunto per i futuri problemi di viabilità, parcheggi e sicurezza, invitavano l’amministrazione a predisporre un regolamento di polizia mortuaria che potesse, tra le altre cose, disciplinare l’apertura delle case funerarie nel territorio comunale.
Da allora nulla è stato fatto e poiché l’apertura della casa funeraria sembra essere prossima, anche se agli atti dell’Utc non pare essere presentata alcuna domanda e/o progetto, abbiamo deciso di recepire la segnalazione dei residenti circa una vicenda che, per come si dirà, sembra essere molto più complessa di quanto si pensasse.
Si è infatti appreso che con deliberazione del Consiglio comunale n. 57 del 6.10.2005, l’amministrazione comunale, guidata dall’ex sindaco Roberto Perrotta, aveva approvato il c.d. “Piano attuativo per la riqualificazione delle aree scoperte, degli spazi di sosta e realizzazione di un parcheggio interrato in località sottomercato” (ovvero la zona oggetto di edificazione del fabbricato, dove oggi si vorrebbe aprire una casa funeraria).
Dalla disamina della delibera si legge che l’originario proprietario dell’area (che poi venderà ad altra ditta) aveva presentato un progetto di riqualificazione dei luoghi, ivi compreso la creazione di una struttura da destinare a parcheggio, contestualmente obbligandosi a consentire l’uso pubblico della superficie di parcheggio ricavata al piano di copertura del fabbricato. Tra le parti veniva anche sottoscritta un’apposita convenzione.
Con la citata deliberazione, dunque, l’amministrazione comunale, esaminato il progetto e la valenza sociale dello stesso, che consentiva di soddisfare parte delle esigenze di parcheggio nel centro urbano, lo approvava, in uno, allo schema d’obbligo, con il quale il privato (poi la nuova ditta) si impegnava a consentire l’uso pubblico della superficie di parcheggio (il progetto prevedeva un totale di 16 posti auto) ricavata al piano di copertura del fabbricato.
Ma non è tutto.
“Da quanto a nostra conoscenza – fanno sapere i residenti – il progetto presentato dal privato – e approvato dal consiglio comunale – prevedeva che: al piano interrato fossero realizzati dei box auto; al piano strada i locali fossero destinati all’attività di terziaro (all’epoca, secondo il vecchio Prg, le destinazioni d’uso consentite in quella zona, qualificata “Zona br6”, erano residenza e attività terziarie d1, ovvero commercio al dettaglio in esercizi di vicinato). La terrazza di copertura, invece, per come detto, doveva essere destinata a parcheggi pubblici, peraltro sistemata a tetto giardino in maniera tale da essere utilizzata come area belvedere. Dopo diciotto anni, tuttavia, quel fabbricato, per buona parte, si presenta ancora al rustico. Questo perché i recenti lavori stanno interessando solo una porzione del fabbricato (quella ove si vorrebbe aprire la casa funeraria)”.
I residenti, molto preoccupati delle future condizioni di viabilità, sicurezza della strada, si domandano come sia possibile consentire l’apertura di una casa funeraria in quei locali, ove, il progetto approvato, prevedeva una destinazione d’uso ben diversa. “Anche perché – sostengono – finanche secondo l’attuale Psc non sarebbe consentita l’apertura della casa funeraria in quella via”.
I residenti, peraltro, si domandano “dove saranno realizzati i parcheggi per i dolenti, tenuto conto del fatto che, da un canto, via Corrado Alvaro risulta essere sprovvista di zone di sosta idonee a soddisfare le esigenze dei residenti, tanto più vista la presenza della scuola dell’infanzia di Paola Centro posta dianzi il fabbricato e, dall’altro, la terrazza di copertura dovrà essere destinata a parcheggi pubblici e quindi dovrà essere utilizzata dalla collettività e non potrà essere messa all’esclusivo servizio della casa funeraria”.
I residenti, inoltre, si domandano come sia possibile consentire l’apertura di una casa funeraria sotto una così detta area belvedere” .
I residenti, in conclusione, si domandano “se l’iniziale progetto sia stato modificato e se il Consiglio comunale sia stato, o meno, portato a conoscenza di ciò, non fosse altro perché quel progetto e, conseguentemente, la destinazione d’uso da assegnare a quei locali era stata concertata tra il privato e l’ente comunale”.