CETRARO (Cs) – Il sospetto di tanti addetti ai lavori è che si sia trattato di un omicidio d’impeto, successivo a una lite della vittima con qualche “giovane testa” calda vicina ad ambienti criminali cetraresi, all’interno dei quali da qualche tempo sono saltati gli equilibri per via della presenza di due distinti gruppi contrapposti.
E ciò anche in considerazione del fatto che il delitto è stato consumato di sera, quando le strade sono ancora affollate di gente, e nonostante la massiccia presenza di forze di polizia nel territorio per il blitz “Alto Impatto” eseguito anche a Cetraro.
V’è da dire, peraltro, che Alessandro Cataldo, 46enne cetrarese, con qualche pregiudizio per droga (operazione Overloading), vive in una contrada isolata tra Acquappesa e Cetraro e, pertanto, se qualcuno avesse voluto pianificare il suo omicidio, avrebbe agito con maggiore sicurezza in altro luogo (e a un’altra ora) al fine di non venire scoperto.
Su delega della Procura ordinaria di Paola, i carabinieri indagano anche e soprattutto su questi elementi. Qualcosa dovrebbe spuntare fuori dalle telecamere disseminate in varie strade di Cetraro, dove sono presenti diversi negozi, ma anche dai dialoghi tra soggetti particolarmente attenzionati dalla Procura paolana.
La Distrettuale antimafia, dal canto suo, potrebbe fornire elementi utili alle indagini della Procura ordinaria se da qualche dialogo telefonico o captazione ambientale dovesse uscire, nelle ore precedenti e successive, qualche indizio importante.
Anche le ultime chiamate sul cellulare della vittima potrebbero portare a raccogliere importanti elementi.
