Emilia Di Tanna, capogruppo di “Per Amantea”

AMANTEA (Cs) – La consigliera comunale di minoranza, e capogruppo di “Per Amantea”, Emilia Di Tanna interviene sull’invito alla cittadinanza pubblicato dal sindaco Vincenzo Pellegrino, sul proprio profilo istituzionale, di partecipazione al consiglio comunale.

«Il sindaco di Amantea si è finalmente accorto che i suoi concittadini si lamentano, e si lamentano non solo perché i consigli comunali vengono effettuati sempre in appuntamenti coincidenti con gli orari di lavoro di moltissime persone, ma anche perché le promesse di fare comunque partecipare la cittadinanza attraverso le riprese in diretta delle sedute consiliari, sono state anche queste disattese».

Le motivazioni addotte «alle mie ripetute richieste di modifica degli orari delle riunioni consiliari sono sempre state evanescenti, irriverenti ed ipocrite, evidentemente perché era meglio fare presenziare soltanto i suoi “sostenitori” non impegnati in occupazioni lavoratie e, soprattutto, evitare di “socializzare” quelle sedute in cui si sarebbe potuto notare o ascoltare qualcosa di spiacevole per questa maggioranza silenziosa ed assolutamente dipendente dai “tormentoni oratori” del proprio sindaco».

E, ancora: «In questa maggioranza chi su questo argomento ha avuto la parola che, a suo avviso, avrebbe finalmente “silenziato” ME e le mie reiterate richieste di pubblicizzazione dei nostri Consigli, è stato l’ Assessore Osso che si è espresso in maniera offensiva verso chi come me, in questa stessa amministrazione e anche nel passato, lavora o lavorava nella scuola e/o era medico, facendo illazioni pesanti sulla “eventuale volontà di voler che si istituissero e iniziassero a far funzionare le Commissioni Consiliari e i consigli comunali in seduta mattutina non per una maggiore democraticità dell’ attività politico-amministrativa, invece ormai palesemente assente in questa amministrazione, ma per non andare a lavoro».

La consigliera, quindi, ha ricordato che l’avvocato Osso disse «che chi voleva che ci fossero più incontri collegiali lo faceva perché aveva imparato dal passato e con la scusa delle Commissioni voleva evitare di andare a lavorare. Io proprio per questa offesa indecorosa feci una interrogazione protocollata e chiesi di mettere ai voti la modifica di tutti gli orari delle varie sedute, di pomeriggio o addirittura di sera per permettere ai nostri cittadini di esserci, di ascoltarci, di guardarci… ovviamente, quando in Consiglio dovettero esprimersi, fui la sola in disaccordo e tutti accettarono di effettuare le sedute di mattina, ma facendo in modo che fossero il più possibile in diretta…anche questa è stata una grande bugia».

E adesso «il nostro Sindaco chiede alla cittadinanza di venire a partecipare alla seduta consiliare del 29/11/2023 alle ore 9.30? Ma a chi vuol prendere in giro? Forse perché domani dovrà costruire un altro suo solito discorso di accompagnamento di una variazione di bilancio per maggiori entrate di cui, dai documenti, non si riesce ad evincere la diretta provenienza? Oppure perché dovrà fare credere, con la presa d’atto e ratifica dei verbali delle Conferenze dei Sindaci, che peraltro tutti gli altri comuni dell’ ATS hanno già da tempo ratificato, di essere riuscito a “salvare la dignità del comune capofila dell’ ambito territoriale”, quando invece ha “svenduto” risorse umane importanti che potevano essere di supporto ad una pianta organica sottodimensionata come la nostra, facendolo invece per altri….e tutto ciò grazie alla sua, diciamo, “disattenzione”?».

Magari «vorrebbe dire ai suoi cittadini che lui è stato incompreso, male interpretato, raggirato…che insomma anche nel presente è tutta colpa degli altri? ? Impossibile…adesso basta! Nell’ ultima seduta consiliare di pochi giorni fa, IO ho dovuto spronare il nostro primo cittadino e i suoi consiglieri a ratificare ormai uno stato di fatto che di lì a pochi giorni dopo, martedì 19/11, ha portato alla firma del contratto delle 7 assistenti sociali, inquadrate contrattualmente come sette livelli dirigenziali, presso il Comune di San Pietro in Amantea, che opereranno sì su e per tutto l’ ATS, avendo però quella come sede di riferimento e non Amantea».

Quindi «cittadini pretendete che queste farse finiscano, che le prese in giro finiscano, che gli atti si mettano in campo, che la politica torni ad essere un servizio, non un esercizio di potere».

Infine: «Un primo cittadino dovrebbe in ogni caso farsi promotore di un gesto di rispetto per una maggiore sensibilizzazione contro la violenza di genere, almeno con un minuto di silenzio, anche all’ interno delle istituzioni e soprattutto come primo punto all’ Odg. Ma questa sensibilità esiste?».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it

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