CARIATI (Cs) – Il 23 gennaio 2024, presso l’aula magna del Liceo scientifico e linguistico “Patrizi” di Cariati, gli studenti delle classi terze e quarte dell’istituto hanno partecipato ad un incontro realizzato nell’ambito del Progetto Cultura della Legalità e focalizzato sul tema della violenza di genere nell’ambito del quale sono intervenuti il dirigente scolastico, professoressa Sara Giulia Aiello, ed il tenente colonnello Dario Pini, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Cosenza.

L’incontro, organizzato per iniziativa dei docenti professoressa Alessandra Curcio e professore Domenico Liguori, ha rappresentato un’importante occasione di interscambio tra le discipline scientifiche ed umanistiche, proprie dell’istituto scolastico, ed elementi di diritto penale e civile sostanziale connesse con le dinamiche relative alla violenza di genere e, più nel dettaglio, alla violenza contro le donne.

Con riferimento specifico alla legge 69/2019 più nota come “codice rosso” il tenente colonnello Pini ha dialogato con gli studenti sui principali reati che fanno da cornice e talvolta presupposto al femminicidio e che, mediante la novella normativa, sono stati inseriti nel codice penale vigente: revenge porn, costrizione ed induzione al matrimonio, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.

Sono stati inoltre esaminati reati che specificamente sono stati oggetto di inasprimento delle pene o di innovata procedibilità di ufficio tra cui val la pena citare il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi e, soprattutto, gli atti persecutori o “stalking”, reato in genere minimizzato quando non giustificato dalle vittime ed ancora scarsamente oggetto di denuncia alle forze dell’ordine.

Al termine dell’esposizione, in collegamento on line da Roma, ha preso la parola il colonnello in congedo Sergio De Caprio, il quale ha rammentato agli studenti l’importanza di essere tutti costruttori di legalità, in un impegno che qualifichi l’essere cittadini coraggiosi e consapevoli, lottando per il contrasto ad ogni forma di sopruso e prepotenza, per rendere la propria terra, il proprio Paese e la Calabria una terra libera da ogni forma di contaminazione mafiosa, valorizzando il lavoro e l’ambiente.

Nel corso dell’evento, non sono mancati momenti di intrattenimento e riflessione curati dall’Istituto scolastico attraverso un monologo recitato da Francesco Filareti, attore dell’Associazione Arte e Spettacolo “Nella Ciccopiedi”, avente ad oggetto proprio i valori di legalità sostenuti da “Ultimo” ed attraverso l’esecuzione di alcuni brani musicali in materia di violenza contro le donne tra cui la celebre “Quello che le donne non dicono” recitata dall’alunna Aurora Via, della classe IIIA e cantata da Rossella Marino, nella quale sono state evidenziate le recenti modifiche apportate nel testo dall’autrice ed interprete in direzione di una più consapevole affermazione della libertà, indipendenza ed autonomia femminile.

Molto toccante e ricco di suggestione l’intervento di Carmine Antonio Russo, Vigile del Fuoco in servizio presso la Caserma di Cirò, già effettivo, nell’Esercito, presso la Brigata Garibaldi e testimone oculare della strage di Nassiriya avvenuta in Iraq il 12 novembre 2003.

Il reduce ha voluto ricordare, con la sua testimonianza, l’impegno corale, sovente spinto sino all’estremo sacrificio, di tutti i militari impegnati in missione all’estero a difesa delle libertà individuali, nella costruzione di uno Stato di diritto e nel mantenimento della Pace.

Al termine dell’incontro, gli studenti hanno proposto domande e spunti di riflessione a cui il dirigente dell’Istituto Scolastico, gli Insegnanti presenti ed il referente per l’Arma dei Carabinieri hanno risposto evidenziando la necessità di essere inclusivi, di vivere rapporti interpersonali sani, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuno, senza forme di prevaricazione o di egoistico narcisismo.

In particolare è stato affrontata anche la condizione della donna nell’ambito della criminalità organizzata, al fine di far comprendere ai ragazzi le dinamiche e le finalità attraverso le quali la violenza di genere può essere differentemente sviluppata a seconda del contesto ove origina.

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