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Losardo: «Conti pubblici mal gestiti dall’amministrazione comunale cetrarese»

Il commissario locale di “Noi Moderati” spara a zero contro l'Amministrazione Cennamo

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CETRARO (Cs) – Dopo una breve pausa il commissario cittadino Noi Moderati, Pino Losardo, torna all’attacco sulla questione dei conti pubblici del Comune di Cetraro, mal gestiti dall’amministrazione comunale e chiede a gran voce le dimissioni dell’attuale governo cittadino e la dichiarazione di dissesto.

L’ente, lo ricordiamo, a seguito della forzata assenza del sindaco Ermanno Cennamo per gravi motivi di salute, da qualche settimana fa capo al vicesindaco Tommaso Cesareo.

«Dopo il toccante appello “all’unità e alla condivisione”, rivolto dal sindaco Ermanno Cennamo alla città dopo il ricovero presso l’ospedale Maggiore di Parma – esordisce Losardo – ci saremmo aspettati una immediata diversità di approccio nelle relazioni istituzionali e politiche da parte degli amministratori comunali. Così non è stato.

Si sta assistendo, al contrario, ad una strategica intensificazione dell’auto-referenzialità gestionale del potere, rispetto al passato, forse nel misero tentativo di tenere abilmente occultate, il più possibile, le eventuali illegittimità e irregolarità ordinamentali e contabili, di cui ha scritto più volte questo partito e lo stesso revisore dei conti, nei suoi pareri allegati agli ultimi due “Rendiconti di Bilancio”. Naturalmente, non tenuti in nessun conto dagli amministratori».

Per Losardo: «Non c’è alcun dubbio che l’amministrazione comunale, di fronte all’ormai conclamato fallimento della procedura di “Riequilibrio finanziario pluriennale dei conti di bilancio”, si trovi ristretta a non ipotizzare alcuna via di uscita, all’infuori della dichiarazione di dissesto delle finanze comunali.

Non approvarlo celermente in consiglio significa, per questa maggioranza, appesantire ulteriormente il fardello delle proprie responsabilità amministrative e personali – incalza Noi Moderati –  avendo omesso di intraprendere i più opportuni provvedimenti per interrompere la ripresa della corsa degli interessi, dovuti ai creditori per il ritardo di pagamento dei debiti riconosciuti o aventi sentenza del giudice.

La consiliatura, per molti versi, ha una dipendenza diretta e assoluta dai documenti contabili annesse al “Rendiconto di bilancio 2023”, il cui termine ultimo di approvazione scadrà il 30 aprile p.v.. Sarà, questo adempimento, finalmente, una vera e propria operazione di verità, riguardante la triennale gestione economico-finanziaria del nostro Comune, supposto dai governanti, ed unicamente supposto, in stato di pre-dissesto “in pectore”. Una diatriba, questa, non di poco conto, tra l’organo di governo e le opposizioni consiliari, alquanto dibattuta da oltre un biennio in sede istituzionale e mediatica».

È semplicemente vergognoso – incalza ancora Losardo – che, a distanza di quasi tre anni dalla approvazione del “Piano di riequilibrio pluriennale”, la nostra massima istituzione dello Stato non riesca ad avere, nelle proprie mani, uno straccio di documento ufficiale nel quale venga chiaramente certificato l’inammissibilità della richiesta e le motivazioni che l’hanno determinata.  Ma in quale Repubblica delle Banane è andato a finire il nostro amato paese?

Assumeranno importanza capitale, a questo riguardo, le relazioni tecno-contabili, allegate al “Bilancio di Previsione 2024-2026” e allo stesso “Rendiconto di Bilancio 2023”, di imminente approvazione. Determineranno la credibilità o meno della nostra Massima Istituzione pubblica cittadina. Soprattutto dall’organo revisore dell’Ente ci aspettiamo pareri improntati alla massima chiarezza espositiva, che superino quegli elementi di contraddittorietà, presenti nel “Bilancio Consuntivo 2022” e in quello di “Previsione 2023-2025”.

Dovranno essere le tariffe e le aliquote di imposta, espresse al massimo consentito dalla Legge, negli ultimi tre Bilanci di Previsione, a trovare largo spazio di dibattito in sede di approvazione del nuovo strumento di programmazione e di spesa, per l’esercizio finanziario 2024-2026.

Tutti i dati disponibili, senza alcun timore di sbagliare, autorizzano a supporre che sia stata solo una maggiorazione indebita dei tributi comunali – accusa Noi Moderati – Dovuta alla genetica inclinazione all’accanimento fiscale degli attuali amministratori, condita in salsa bizantina e finalizzata al demenziale scopo di fare semplicemente cassa.

A cosa è servito, infatti, questo straordinario surplus di entrata, se l’indebitamento complessivo dell’Ente non è stato per nulla scalfito in questi ultimi tre anni e gli stessi Equilibri di Bilancio sono stati raggiunti solo con presupposti contabili, al limite della falsità e in aperta violazione ai princìpi di veridicità, congruità, trasparenza che lo informano? – si chiede il commissario del partito di centrodestra –

Intanto, non si vede all’orizzonte, a pochi passi dalla scadenza del termine di approvazione del “Bilancio di previsione 2024”, alcuna bozza di manovra che garantisca la ripresa economico-finanziaria del nostro Ente.

Non sarebbe più facile e agevole per gli amministratori, a tal punto, buttare la spugna e ridare la parola al popolo, considerando che si era partiti, il 10 settembre 2021, da un semplice scostamento strutturale di cassa ed ora ci si trova di fronte alla necessità del fatale dissesto? – Si chiede Losardo in conclusione – Costruito con tanta fatica in quattro anni di consiliatura e di disinvolta disamministrazione».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it