ACQUAPPESA – Un “danno erariale di proporzioni immense” quello che, secondo il gruppo consiliare di minoranza “Cambiamenti”, si prospetta per il pagamento del canone idrico 2019 e 2020. Continuano, ancora in questi giorni, ad arrivare ai cittadini le bollette del canone idrico già raggiunte da prescrizione  biennale.

“Dopo le bollette relative ai consumi del 2019, la cui fatturazione è avvenuta già oltre i termini di prescrizione biennale – spiega l’opposizione consiliare – stanno arrivando anche le bollette relative ai consumi effettuati nel 2020, emesse anch’esse, oltre il termine prescrizionale e notificate all’utente addirittura nel 2023”.

Il tutto sta avvenendo in violazione della delibera Arera numero 547/2019, nonché degli articoli 20, 22, 24 e 25 del codice del consumo e nonostante le raccomandazioni sul tema, inviate a tutti i Comuni, dall’Anci.

“Ricordiamo a noi stessi – continuano i consiglieri Avolio e Ricco – come nel nostro Comune sia stata affidata la gestione di tale servizio a società esterna, la quale viene pagata regolarmente, in virtù di un appalto  triennale pari ad euro 47.000,00, coadiuvata da ulteriore gestione esterna, mediante contratto con professionisti, pari ad euro  89.000,00 (2022-2025). Inoltre  abbiamo un responsabile di settore assunto con contratto a tempo determinato in convenzione con altro Ente, in funzione di responsabilità per la quale percepisce indennità di posizione, oltre che di risultato. Oltre a ciò sono stati erogati  ulteriori 9.500.00 euro, sempre alla ditta affidataria della gestione dell’idrico, per la stampa e l’invio delle bollette prescritte e su consumi per la maggior parte determinati a forfait e, pertanto, ulteriormente illegittimi”.

Il gruppo di minoranza, così come i cittadini, attendono “con ansia la valutazione e la quantificazione della predetta performance” e allo stesso attendono che venga individuata la responsabilità anche personale di coloro i quali hanno determinato questo enorme danno.

Luana D’Acunto

 

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