La consegna della casa alla famiglia Corasaniti

CATANZARO – Il consigliere comunale Sergio Costanzo si appella al Prefetto per l’occupazione abusiva di un immobile Aterp a Catanzaro: “Adotti il pugno duro per il rispetto delle regole e per dare una sistemazione alternativa alla famiglia Corasaniti”.

Sergio Costanzo spiega: “Avevano da poco accarezzato il sogno di una nuova vita, grazie alla sistemazione temporanea in un appartamento a Lido grazie all’aiuto del Comune e di Città Solidale, ma la famiglia Corasaniti è ripiombata nella paura e nella preoccupazione dopo l’occupazione abusiva di quella che sarebbe dovuto essere l’alloggio definitivo individuato dall’Aterp ed in fase di ristrutturazione in via Caduti XVI Marzo. Una famiglia rom con minori ha preso possesso dell’abitazione, costringendo di fatto a stoppare i lavori in corso”.

E ancora: “Il fatto è stato denunciato a chi di competenza, ma resta il grave disagio che la famiglia Corasaniti sarà costretta a subire, tra ritardi e abusi che purtroppo si consumano spesso quando si parla di case popolari. La situazione è chiara a tutti, sicuramente le famiglie, quando ci sono bambini e minori di mezzo, vanno sempre trattate con prudenza, ma è necessario far sentire la presenza dello Stato per non trasformare un’area come quella di via Caduti XVI Marzo in una zona franca. Da solo un sindaco non può fare nulla. Il mio appello va, quindi, al Prefetto di Catanzaro, in primis, affinché su questo argomento si adotti il pugno duro, con interventi risolutivi da parte delle forze dell’ordine, e assicurare il rispetto delle regole e dei diritti”.

Poi conclude: “Nelle more, dopo tutto ciò che la famiglia Corasaniti ha dovuto passare, con la perdita di tre giovani vite, mi faccio anche io portavoce della loro legittima richiesta nei confronti dell’Aterp: si individui una sistemazione definitiva alternativa, lontana da quei luoghi dove si è consumata la tragedia e dove i superstiti, costretti ad affrontare ancora costose ed impegnative cure, potranno ricominciare a vivere dignitosamente”.

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