Il Tribunale di Catanzaro

CATANZARO – Sarebbe finito nelle mani di persone senza scrupoli, che approfittando del suo stato di bisogno l’avrebbero minacciato, brutalmente malmentato pur di ottenere quei prestiti concessi a tassi di interesse vertiginosi, vessato in più di un’occasione nell’arco di tempo che va dal 2013 al 2016.

Con l’accusa di usura, estorsione e minaccia, reati tutti aggravati dalle modalità mafiose, il gup distrettuale di Catanzaro ha rinviato a giudizio Luigi Greco, 70 anni, di Cropani; Carmine Tropea, 37 anni, di Catanzaro; Alex Correale, 30 anni, di Catanzaro e Renzo Tropea, 39 anni, residente a Cropani.

I fatti si sarebbero verificati a Cropani, nel Catanzarese, i primi due avrebbero consegnato ad un imprenditore, oggi testimone di giustizia, duemila euro, richiedendo 300 euro al mese a titolo di interesse, Carmine Tropea poi, avendo acquistato un ulteriore credito di 4mila euro vantato da un’altra persona, detta Luigi, nei confronti dello stesso imprenditore, avrebbe preteso la consegna da parte di quest’ultimo, a titolo di interesse di una somma complessiva maggiorata, non più di 300 ma di 900 euro.

L’imprenditore non avrebbe restituito l’importo nei termini richiesti: in alcuni casi avrebbe dato 600 euro, in altri 400 e in altri ancora 250 e in un’occasione, secondo le ipotesi accusatorie, un assegno bancario di mille euro e Carmine Tropea avrebbe fatto firmato alla compagna della vittima  36 cambiali dell’importo di 900 euro ciascuna.

Articolo PrecedenteI rischi dell’autonomia differenziata al vaglio degli esperti. Iniziativa dell’Anpi
Prossimo Articolo«Piano Romita, sperpero di denaro pubblico», La denuncia della consigliera provinciale Olivo