L'arresto dei due broker italiani

SAN PAOLO – E’ stata respinta dalla Corte Suprema del Brasile (Stj) la richiesta, avanzata dalla difesa del noto esponente della ‘ndrangheta calabrese, Patrick Assisi, di essere trasferito a un carcere di Stato.

Assisi rimarrà nel Penitenziario Federale di Brasilia per scontare una condanna a 15 anni della giustizia brasiliana per traffico di droga e possesso di armi. Per il giudice i fatti per cui è stato condannato Assisi “giustificano ampiamente la sua permanenza nel sistema penitenziario federale”.

Assisi, originario del canavese, è stato arrestato nel 2019 in un’operazione congiunta della polizia brasiliana ed italiana, insieme al padre Nicola Assisi. I due, considerati veri e propri broker della cocaina tra il Sudamerica e l’Italia, si trovavano in un attico di lusso a Praia Grande, sulla costa di San Paolo. Nell’occasione erano state rinvenute munizioni, cocaina, pacchi di euro, dollari e 770.000 reales (150.000 euro circa), oltre a diversi cellulari e documenti falsi.

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