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Sede Auser di Rende, Elena Hoo: «No allo smantellamento di un presidio sociale»

Dopo lo “sfratto”, nessuna alternativa valida proposta dai commissari: «Le politiche sociali per il Comune di Rende - denuncia - non sono una priorità»

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La sede del Comune di Rende

RENDE (Cs) – L’Auser rimane senza una sede, dopo la richiesta di restituzione dei locali avanzata dai commissari del Comune di Rende e la fallita sistemazione dell’associazione in tre stanze attualmente assegnate alla Protezione civile, mentre l’alternativa di contrada Dattoli è stata giudicata inadeguata.

Protesta la presidente dell’associazione Auser di Rende, Elena Hoo.

«Le politiche sociali per il Comune di Rende – denuncia – non sono una priorità»

«Non importa, infatti, che l’unico presidio sul territorio che realizza attività di apprendimento permanente per gli adulti e interventi per l’invecchiamento attivo dovrà interrompere il proprio operato», sottolinea Hoo.

«Questo perchè la scuola De Coubertin – ricorda – ha richiesto in modo perentorio la legittima restituzione dei locali dove l’Auser di Rende, attraverso l’Università Popolare, ha fin’ora svolto le sue attività.

La comunicazione di dover lasciare i locali entro il 20 agosto, ha creato sconcerto e disagio tra i soci e la comunità tutta che si è sentita minacciata dal rischio di perdere ogni possibilità di socializzazione e di aggregazione sociale e culturale».

Anche a mezzo stampa sono stati numerosi gli attestati di solidarietà pervenuti dal territorio: dall’Università della Calabria, con cui è in atto una collaborazione, al Sindacato, al Forum del Terzo Settore, a diverse forze politiche e in primis dall’Auser nazionale.

«Dopo tante sollecitazioni – evidenzia la presidente – i Commissari ci hanno fornito come soluzione alternativa alcune stanze attualmente assegnate alla Protezione Civile situate in piazza Matteotti; ma mentre stavamo organizzando il trasferimento di tutto il materiale e delle attrezzature hanno fatto un passo indietro rispetto l’assegnazione.

L’alternativa propostaci è uno spazio che si trova in contrada Dattoli: zona assolutamente periferica e poco collegata attraverso i mezzi pubblici. Questo significherebbe escludere dalla partecipazione alle nostre numerose attività, una grande parte delle persone perlopiù fragili, anziane e con difficoltà di spostamento autonomo.

Verrebbe meno la funzione che da anni svolge l’Auser di Rende garantendo quotidianamente e gratuitamente una risposta ai bisogni sociali e culturali del territorio, contrastando l’isolamento e la solitudine in un contesto di assenza di politiche sociali per gli anziani.

Verrebbe meno, inoltre, il supporto a tutta la comunità rendese nell’utilizzo delle tecnologie digitali oggi continuamente richieste anche dai servizi della Pubblica Amministrazione.

Non possiamo e non dobbiamo permettere che una così efficace pratica di cittadinanza attiva venga dispersa e confidiamo che i Commissari ci mettano nelle condizioni di lasciare i locali trovandoci una alternativa adeguata che non può essere quella di contrada Dattoli», conclude.

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