Il segretario del Partito democratico, Enzo Giacco

AMANTEA (Cs) – «Ma ad Amantea esiste un assessore alla sanità? La Guardia Medica è chiusa e tutto tace». Esordisce così la nota del direttivo ed esecutivo PD Amantea Circolo “Moro-Berlinguer”, relativamente all’impossibilità della Comunità di poter usufruire di questo importante servizio.

«Amantea è senza Guardia Medica», prosegue la coalizione di centrosinistra. Da mesi «denunciamo il funzionamento a singhiozzi di questo importante presidio. Oggi viene comunicato che per tutto il mese di febbraio (non è dato sapere cosa avverrà dopo) chi avrà bisogno di cure primarie dovrà rivolgersi a Campora San Giovanni. Tutto ciò è inaccettabile e vergognoso».

Le carenze di medici, come recita la comunicazione della Direttrice distrettuale del 26 gennaio «non può tradursi in questo grave pregiudizio per la cittadina che presenta il maggior numero abitanti. Ancora più vergogno è il silenzio delle istituzioni nepetine».

Viene da chiedersi: «ma ad Amantea esiste un Assessore alla sanità?»

E ancora: «che ne è stato della richiesta ai vertici Asp di un incontro urgente per arrivare alla soluzione di questo grave problema, annunciata dal Sindaco a fine agosto (quasi sei mesi fa)? Proprio Sindaco e Assessore con delega alla tutela della salute – essendo medici – dovrebbero manifestare maggiore sensibilità verso un tema così importante. Invece regna il silenzio! Amantea è abbandonata e i suoi cittadini sono esposti a questo ingiusto e poco civile senso di insicurezza.

Sul tema «la nostra Consigliera Emilia Di Tanna già aveva depositato una interrogazione consiliare. Un’altra, visto la gravità della situazione, sta per essere protocollata».

Per questi motivi «chiediamo a Sindaco e Assessore alla salute di attivarsi celermente per consentire l’immediato ripristino dei turni della Guardia Medica in città. Di far sentire la loro voce a difesa di questa comunità. Com’è nei loro doveri. Per questo vengono pagati con i soldi del contribuente».

Ai vertici Asp, invece, «di non trattare Amantea come un paese dimenticato da Dio. L’incapacità dei rappresentanti istituzionali di difenderla non può tradursi in danno per i cittadini».

Se la situazione non dovesse tornare a breve alla normalità, «ci vedremo costretti a porre in essere forme di protesta a difesa della dignità, della sicurezza e del diritto alle cure primarie di prossimità degli abitanti di questa terra».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it

La comunicazione dell’Asp
Articolo PrecedenteLa ricetta del Baccalà dell’Istituto Majorana conquista la giuria di esperti
Prossimo ArticoloIgiene urbana, pronta la squadra di informatori ambientali a Corigliano Rossano