CORIGLIANO – ROSSANO (Cs) – «Schiavonea sarà tutto il valore aggiunto della nostra programmazione. Sarà uno dei nostri laboratori progettuali. È qui che sperimenteremo le innovazioni più importanti. È da qui che partirà la complessiva strategia di riposizionamento turistico della nostra destinazione.

Qui ci sono i pescatori, ci sono le loro famiglie, ci sono i testimoni di quello che siamo stati e di tutto quello che dovrà essere lo sviluppo della piccola pesca che difenderemo a denti stretti, spiegando ad esempio all’Europa che i divieti assoluti (come quello della sardella) e calati dall’alto, senza concertazione e senza misurazione, non li accettiamo e non li accetteremo più.

Ci batteremo insieme ai pescatori di Schiavonea ma anche insieme a tutti i pescatori della nostra costa, da Cariati a Trebisacce. Tra le priorità della nostra azione di governo vi sarà far sì che in questa che è la più popolosa delle aree urbane della nostra città policentrica vi sia un presidio di sicurezza forte e riconoscibile, perché non è più tollerabile questo clima di incertezza e di pericolo per le vie di questo borgo che deve risplendere ed attrarre per bellezza, identità, sapori, odori e colori».

Sono questi alcuni dei passaggi più importanti emersi nell’intervento di Pasqualina Straface che ha chiuso domenica 26, in Piazza Portofino a Schiavonea, il secondo dei due partecipatissimi comizi tenutisi nell’area urbana di Corigliano, seguito a quello ospitato sabato 25 nella strapiena Piazza Salotto.

«Una cosa che sicuramente faremo, anche a Schiavonea come in tutta la città – è stato detto – è attrarre investimenti, senza dire sempre e soltanto no. Perché noi crediamo nello sviluppo, nelle imprese come motore di crescita occupazione e reddito.

Crediamo nel sostegno all’auto-impiego dei giovani che non possono essere solo parcheggiati a concerti da 500 mila euro ad ora, che non producono pernottamenti né ricchezza per nessuno.

Alle nuove generazioni dobbiamo avere il coraggio e la responsabilità di sapere offrire speranza, fiducia ed occasioni concrete per non emigrare ed investire nella loro terra.

Dalla sistemazione della rete idrica e fognaria al completamento della pavimentazione nel borgo passando dal completamento del lungomare. Anche da qui partiremo nella messa in atto della nostra visione di sviluppo omogeneo della città, restituendo dignità e funzionalità ad un patrimonio prezioso e strategico fino ad oggi abbandonato al proprio destino, come il Palazzo della Taverna e il Quadrato Compagna, rimasto per cinque anni chiuso con un lucchetto».

Pasqualina Straface è tornata, quindi, sul progetto del lungomare più lungo del mondo e sulle attività ed i progetti che nasceranno dalla realizzazione di questo formidabile attrattore turistico.

Ed ha insisto e spiegato i progetti del mercato del pesce fresco fruibile a tutti, dell’itti-turismo, della riqualificazione del water front e dell’idea di fare del borgo storico marinaro una delle più ricercate piazza del cibo marinato da strada.

«Fino ad oggi Corigliano-Rossano è stata divisa, materialmente e nel sentimento da politiche errate e contrarie allo spirito della fusione». La Straface ha quindi ricordato che proprio a Corigliano, in 5 anni, si è tenuto un solo consiglio comunale. Quello nel quale il sindaco uscente si è aumentato lo stipendio portandolo a 7000 euro al mese, come primo atto della sua amministrazione.

«Altro che città libera, macchina efficiente, merito e trasparenza. Solo signor sì e reti di amici ed amici degli amici – è stato scandito. Abbiamo addirittura dovuto far liberare dal Prefetto di Cosenza Piazza Portofino perché avevano pensato, nel loro delirio di onnipotenza, di poterla bloccare per ben 7 ore: dalle 16 alle 23».

Immancabile ormai quella che la stessa candidata definisce la parentesi dedicata al sistema scientifico delle ‘mmasciate dell’Esecutivo uscente, in chiave elettorale. Tra le tante, è stata spiegata quella che vede «trattenuto in servizio un dipendente in pensione, per consentire allo stesso di raccogliere richieste di luce, asfalto, panchine e lampadine e di candidarsi in una lista a sostegno di chi si inventa i poteri forti, per raccogliere i frutti della clientela fatta e dello scambio di favori.

In questi cinque anni, nessuno si è accorto della terza città della Calabria. Invece di essere il fratello o la sorella maggiore, Corigliano-Rossano e i suoi rappresentanti istituzionali son stati latitanti rispetto al basso jonio, all’alto jonio ed alla nostra limitrofa comunità italo-albanese.

In 5 anni da Presidente della Conferenza dei Sindaci sulla sanità, nessuno lo hai mai visto né sentito organizzare incontri o impegnarsi? Chiedetelo ai sindaci ed alla comunità di Cariati a Trebisacce.

Ed allora – è stato condiviso – glielo vogliamo ricordare tutti a chi vorrebbe liberare la città che da cinque anni non sta occupando i binari delle ferrovie, non sta fingendo di fare lo sciopero della fame, non sta facendo proteste in giro per la Calabria, non sta facendo campeggio vicino a qualche discarica, ma che da cinque anni sta facendo il sindaco di questa città, sgovernandola?

E sapete con chi l’ha tenuta sotto ricatto? Insieme al super consigliere regionale per la sanità che oggi deve restituire gli stipendi percepiti e – è stato chiarito – all’esperto di terremoti, beneficiario in questi anni di quasi 130 mila euro tra consulenze e vendita a peso d’oro al comune di autentiche catapecchie».

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