Giuseppe Aieta abbraccia il suo cane

All’udienza che si è tenuta a Catanzaro il 24 gennaio, il Tribunale del Riesame ha ordinato la revoca della misura cautelare personale del divieto di dimora in Calabria nei confronti dell’ex consigliere regionale, oggi consigliere comunale, Giuseppe Aieta.

Il Tribunale ha accolto pienamente la tesi del legale difensore, avvocato Vincenzo Adamo, in base alla quale Aieta non ha commesso nessuno degli illeciti contestati dalla Procura di Paola, tra cui il reato di corruzione. L’ordinanza è stata, quindi, annullata escludendo la sussistenza della gravità indiziaria per tutte le ipotesi d’accusa. La difesa incassa, quindi, un primo successo ma bisognerà, in ogni caso seguire le altre fasi della vicenda giudiziaria.

Soddisfatto l’avvocato Vincenzo Adamo: «Ha prevalso l’equilibrio, la corretta applicazione dei dettami normativi, rispetto alle arbitrarie ricostruzioni del ruolo del consigliere regionale e ancor prima della condotta di vita di un uomo delle Istituzioni, quelle da difendere e preservare. Sono soddisfatto per il risultato ma ancor più di aver contribuito a restituire onore e verità alla storia umana e politica del mio assistito».

La vicenda giudiziaria

L’ex consigliere regionale, ex sindaco di Cetraro, e consigliere comunale Giuseppe Aieta, lo scorso 11 gennaio, è stato raggiunto da un’ordinanza cautelare di divieto di dimora in Calabria al termine dell’inchiesta della Procura di Paola, coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni. Inchiesta per la quale Aieta, già all’inizio di febbraio del 2020, era stato interrogato perché accusato di corruzione nell’ambito delle elezioni regionali di quell’anno dalle quali era stata eletta presidente la compianta Iole Santelli.

Per la Procura Aieta avrebbe promesso favori in cambio di voti ad una serie di co-indagati, tra i quali figura anche il sindaco di Acri Pino Capalbo insieme ad altri soggetti ai quali sono contestate altre ipotesi di reato. Nell’inchiesta per corruzione rientra anche la vicenda relativa alla gestione delle Terme Luigiane di Guardia Piemontese. Aieta avrebbe promosso la proroga della concessione alla beneficiaria società Sateca in cambio di voti.

La difesa di Aieta

L’ex consigliere regionale, accompagnato dal suo difensore Vincenzo Adamo, si è difeso strenuamente nel corso del lungo interrogatorio durato ben sei ore davanti ai magistrati della Procura Paola rigettando ogni accusa. «Non ho mai piegato la mia attività politica ad interessi che non fossero legittimi e sempre a sostegno dei lavoratori e delle persone deboli. Sempre – ha detto Aieta – La mia esperienza politica è stata costruita sulla base dei principi di giustizia e libertà e non indietreggerò rispetto a questo, neanche nel momento più doloroso della mia vita. Dimostrerò che la Giustizia esiste e che bisogna avere fiducia senza lasciarsi vincere dalla rassegnazione o, peggio ancora, dall’inferno della mente che esiste veramente».

Aieta esulta dopo la decisione del Tribunale del Riesame : «Torno a casa. La Giustizia esiste e bisogna avere fiducia»

Dopo l’annullamento dei capi di imputazione da parte del Tribunale della Libertà l’ex sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta tira un sospiro di sollievo e affida ad un post sul suo profilo Facebook le sue prime impressioni per la ritrovata libertà.

«Torno a casa nella mia casa, nella mia città, dalla mia famiglia e da mio padre e mia madre. Ed anche da Cicì, il mio cagnolino, che aspettava di riabbracciarmi e che mi è mancato da morire – commenta Aieta –  Ho vissuto questo tempo come un incubo per le accuse che mi venivano rivolte pur consapevole che la mia vita, tutta la mia vita, é stata esattamente il contrario di ciò che mi si addebitava. Ma la cosa drammatica, e davvero insopportabile, è stato pensare che solo uno dei miei amici potesse avere il dubbio. Terribile! Poi è arrivata quella valanga di solidarietà che mi ha sollevato e mi ha restituito la serenità che in questi casi aiuta molto.

La Giustizia esiste e bisogna avere fiducia: queste sono le parole con le quali il mio avvocato, Vincenzo Adamo, mi ha accompagnato in questo calvario. A lui devo molto, moltissimo, in termini di umanità e di professionalità. Volevo dimettermi anche da consigliere comunale e mi ha “imposto” di non farlo. Lui, raffinatissimo giurista, nei momenti di terribile sgomento è stato fondamentale per me e per la mia famiglia, soprattutto per i miei figli. È stato paziente, sagace, ha saputo placare la mia rabbia ed ha saputo infondermi fiducia.

Ritorno a casa con cicatrici indelebili, un dolore atroce e con la consapevolezza che anche questa volta la Giustizia ha trionfato. La Giustizia, quella vera, è come il vento, non si ferma con le mani. Grazie a tutti voi per essermi stati vicino, grazie ad ognuno di voi per aver avuto una parola di conforto e il coraggio di esternare il vostro sentimento».

Aieta ha ringraziato anche il vescovo Leonardo Bonanno che «con coraggio estremo mi ha profondamente commosso e risollevato dall’inferno della mente che esiste veramente. Torno per occuparmi dei miei studenti a cui, con passione ritrovata, stavo introducendo i grandi principi di libertà, uguaglianza, fratellanza contro le torture e a favore dello Stato di Diritto. Non so se ci sono ancora le condizioni per proseguire l’attività politica; una cosa è certa: la politica è stata la mia vita, la mia infinita passione e l’ho svolta sempre con disciplina e onore. Vedremo, ne parleremo presto. Grazie davvero». Fiorella Squillaro

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