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Debiti al Comune di Paola, l’ex assessore Penna a valanga: “Vi racconto tutta la verità”

Replica documentata ai "detrattori" dell'amministrazione in carica e dell'attuale maggioranza, di cui fanno parte tantissimi ex esponenti dei passati governi a guida Roberto Perrotta

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PAOLA – L’ex assessore comunale alle finanze delle amministrazioni comunali Ganeri e Perrotta, Tonino Penna, parla della passata gestione politico-amministrativa, con particolare riferimento alla situazione economico-finanziaria contestualizzata alle recenti polemiche ad opera dell’amministrazione comunale in carica del sindaco Giovanni Politano.

All’ex assessore Penna abbiamo rivolto una raffica di domande, tanto da sembrare quasi scortesi: dicono che lei ha rivestito l’incarico di assessore, senza predisporre due bilanci comunali; dicono che non ha inviato le tasse a casa dei paolani e che il Comune lo avete lasciato quasi in dissesto; dicono pure che non avete messo in atto operazioni tali da diminuire il deficit. Insomma, dicono questo e altro. Vogliamo fare chiarezza?

Risposte: “Ho avuto il piacere di amministrare il Comune di Paola per quasi venti anni con gli ex sindaci Ganeri e Perrotta. Le amministrazioni che ho accompagnato non hanno mai preteso o pure consigliato all’assessore alle finanze di mettere in risalto o denunciare la situazione economico-finanziaria lasciata dai predecessori. Non mi hanno mai chiesto di fare le pulci a sindaco e amministrazioni uscenti. La filosofia di quei sindaci è sempre stata quella di “guardare avanti” per risolvere i problemi, mai guardare indietro per cercare di intercettare comodi alibi al solo fine di giustificare proprie manchevolezze o incapacità. Anzi, quando l’ex sindaco Roberto Perrotta si è insediato nel 2017, assieme all’allora segretaria generale Virginia Milano, tecnico scrupolosissimo e integerrimo, ha chiesto agli uffici di fornire una situazione precisa dei debiti del Comune. E ciò solo per avere contezza dello stato dei conti e pianificare la programmazione futura”.

E ancora: “Quando mi sono insediato – la delega alle finanze era detenuta dal sindaco Roberto Perrotta per via delle dimissioni del precedente assessore, dimessosi dopo tre anni – ho visto tutto il lavoro portato avanti. Erano state eliminate anomalie e sanate criticità per oltre due milioni di euro. Se pensiamo alla transazione con Ecologia oggi, con Tim, con Fastweb e con tante altre società, non possiamo che registrare l’ottimo lavoro svolto dalla precedente amministrazione”.

Nel merito delle accuse, Penna ribatte: “Oggi vengo accusato di non aver potato a compimento il mio lavoro in riferimento al bilancio 2021 ed al documento di previsione 2022. I bilanci, però, si fanno in consiglio comunale. E si preparano con la commissione consiliare. Io sono sempre stato abituato a fare bilanci partecipati, quindi non dettati dall’alto, ma concordati con commissioni e consiglieri. V’è da dire, però, che già dicembre 2021, ogni volta che convocavo le commissioni alle assemblee non si presentava nessuno. Andavano spesso deserte. Ciononostante ho cercato sempre di coinvolgere tutti. Non siamo riusciti a riconoscere debiti fuori bilancio il 28 dicembre 2021 perché l’assise pubblica è andata deserta. Avevamo coperto quei debiti, ma nessuno ce li ha approvati. Non hanno inteso riconoscerli in consiglio comunale. Ma io non critico quei consiglieri, però non possono poi dire che i bilanci non sono stati fatti perché il consiglio comunale non c’era. Il consiglio c’era, erano alcuni consiglieri che non si presentavano”.

E non finisce qui. Perché “oggi – aggiunge – sento parlare di debiti per milioni di euro, ma nessuno quantifica, né dice dove sono, se li hanno realmente trovati. Nemmeno il collegio dei revisori è stato in grado di definirli perché gli uffici non hanno comunicato le relative schede. Noi abbiamo accumulato debiti fuori bilancio per 1,5 milioni di euro: la maggior parte relativi a forniture di energia elettrica. Debiti certamente non voluti non causati e, comunque, non certo spese pazze, senza copertura finanziaria”.

“Nessuno però dice che noi abbiamo fatto tante transazioni e lasciate alcune in corso. Esempio: sospesa ma già approvata dalla giunta una transazione di 500mila euro con Ecotec che se non avessimo concretizzato sarebbe stato un debito fuori bilancio, aggravato da pignoramenti. Abbiamo lasciato sospese transazioni con le ditte Lenti e Fontana, dove c’era già la copertura finanziaria. Si trattava di pagare i creditori con fondi del dissesto che ancora ci sono”.

“Ricordo, ancora, la relazione sulla situazione finanziaria dell’Ente sottoscritta il 24 gennaio del 2022 dal sindaco Roberto Perrotta, dalla segretaria generale Virginia Milano e dai capisettore Eugenia Mannarino e Quintino Sarpa.

Nel documento, tra l’altro, si legge: “La situazione finanziaria del comune di Paola era critica già nel mese di giugno 2017, allorquando si è insediata questa amministrazione 2017. La criticità risulta dagli atti, letti e riletti più volte in occasione dei consigli comunali: nota passaggio di consegne del Segretario Comunale del 29.06.2017; parere dei Revisori dei Conti reso con verbale n. 35 del 06.06.2017; nota del Responsabile del Settore Finanziario sulla presenza di crediti certi, liquidi ed esigibili al 19.10.2017, prot. 18971 per un totale di euro 7.420.015,64. Lo hanno scritto a chiare lettere i Revisori dei Conti con il verbale n. 45 del 13/10/2017. L’incontrovertibilità del dato è cosa certa. Ma risultava, e risulta ancora oggi, tanto più grave se si considera che il Comune di Paola, a seguito della dichiarazione di dissesto di ottobre 2012, aveva l’obbligo di avviare un percorso virtuoso e di risanamento. Il dissesto assegna alla Commissione Straordinaria di liquidazione la situazione debitoria dell’ente trasferendo tutti i residui attivi e passivi. Di contro, l’ente torna “in bonis”, senza debiti e senza crediti e parte, per così dire, da zero”.

E ancora nella relazione è scritto: “Sul versante spesa i debiti fuori bilancio si sono formati sin dal 2012 ed anche per importi considerevoli: le schede dei debiti fuori bilancio agli atti certificano una situazione debitoria, per gli anni 2012, 2013, 2014, 2015 e 2016, per un importo complessivo di euro 2.350.664,48 ai quali va aggiunto il milione di euro (1.000.000 di euro) di debiti riconosciuti a favore della Regione Calabria per il conferimento in discarica, per un totale complessivo di oltre 3.300.000,00 euro di debiti fuori bilancio. Ma, oltre agli importi è interessante osservare la natura dei debiti: ci sono lavori senza copertura finanziaria (come i lavori di realizzazione della pista ciclabile sul lungomare!!!), ci sono incarichi di progettazione, canoni demaniali non previsti in bilancio, rimborsi spese legali per amministratori coinvolti in procedimenti penali, molti canoni mensili per il servizio di custodia dei cani randagi (servizio a contratto, dunque mancata copertura in bilancio di canoni contrattuali che hanno dato luogo ad un grosso decreto ingiuntivo), fatture scoperte per il servizio di ausiliari del traffico e per il servizio delle strisce blu a pagamento, debiti per l’energia ed altro.

Per quanto riguarda i debiti fuori bilancio formatisi dal 2017 al 2020 l’importo complessivo ammonta ad euro 1.573.237,870. Ed è questa, per lo più, la loro natura: in gran parte debiti per fornitura energia immobili comunali; debiti per lavori di manutenzione straordinaria degli impianti di depurazione resisi indifferibili ed improcrastinabili per consentire, nel 2017, l’affidamento ad una nuova società della gestione del servizio idrico integrato a seguito dell’interdittiva antimafia della società Lao Pools; debiti per sanificazione, derattizzazione e disinfestazione immobili comunali”.

Cosa è stato fatto?

Ecco: “Che le intenzioni di questa amministrazione, accompagnate da fatti concreti, siano state, sin dal primo giorno di insediamento, quelle di prendere atto della difficile situazione finanziaria ed invertire il trend, non è revocabile in dubbio. C’è stato un primo consiglio comunale ricognitivo della situazione economico finanziaria nel mese di gennaio 2018, seguito da comportamenti amministrativi e fatti di gestione concreti che dimostrano come l’obiettivo sia sempre stato quello di attenzionare le finanze dell’ente assumendo decisioni virtuose in tale direzione.

In data 08.04.2019, con nota prot. 6250 indirizzata al Collegio di Revisione in occasione della relazione al bilancio di previsione 2019, il sottoscritto Sindaco e l’allora assessore al bilancio Cassano indicavano le misure già poste in essere per far fronte alla difficile situazione trovata:

  1. Inoltro dei ruoli TARI ed IDRICO per le annualità 2016 e 2017 con impegno, poi realizzato, a perfezionare il 2018 e 2019.
  2. Transazione con Ecologia Oggi che ha prodotto un risparmio di 1.5 milioni di euro su un debito complessivo di 2.4 milioni
  3. Transazione con SORICAL che ha prodotto un risparmio di circa 300.000 euro su un debito complessivo di 2 milioni
  4. Transazione con TIM che ha prodotto un risparmio di circa 200.000 eurosu un debito complessivo di euro 450.000
  5. Transazione con Fastweb che ha prodotto un risparmio di circa 120.000 euro su un debito complessivo di euro 300.000

Delle azioni appena descritte l’organo di revisione prendeva atto nella relazione al bilancio di previsione 2019. Dunque, fatti concreti, non parole.Ma, andando oltre, è doveroso sottolineare come questa amministrazione si sia assunta anche l’onere di riconoscere e coprire i debiti fuori bilancio, accumulati dal 2012 al 2017, nei confronti della Regione Calabria per il mancato pagamento della tassa del conferimento in discarica dei rifiuti. Trattasi di riconoscimento e copertura per oltre 1.000.000 di euro, cui si sarebbe dovuto aggiungere l’importo di 277.000 euro circa per il conguaglio annualità 2016 e 2017. Ma il consiglio comunale, nella seduta dello scorso 28.12.2021, ha irresponsabilmente deciso di non approvare il riconoscimento del debito, senza alcuna motivazione, nonostante la copertura finanziaria, nonostante il parere favorevole dell’organo di revisione, nonostante le conseguenze tristi che ne sarebbero derivate per il comune di Paola, ovverossia mancata erogazione di somme vantate a qualsiasi titolo dal comune nei confronti della Regione Calabria”. 

Ma v’è dell’altro: “Ed è altrettanto importante rimarcare come questo Consiglio Comunale abbia, con cadenza annuale, nel 2017, nel 2018, nel 2019 e nel 2020, sempre riconosciuto e coperto i debiti fuori bilancio da sentenza (per un importo complessivo di euro 922.128,17), oltre a quelli del 2021 (per euro 1.213.838,00)che, pur portati in consiglio per il riconoscimento con la copertura finanziaria ed il parere favorevole dell’organo di revisione, sono stati irresponsabilmente non riconosciuti. E la cosa è sempre più grave se si tiene conto che erano tutti debiti derivanti da sentenza con giudizi esecutivi ed ordinanze di assegnazione somme, quindi debiti già pagati dal tesoriere e solo da regolarizzare”.

Tonino Penna, ad ogni modo, si chiede: “nel 2021 da chi era composto il consiglio comunale? E la giunta? Dalla maggior parte di coloro i quali oggi compongono l’amministrazione e la giunta. Sento parlare di “situazioni deficitarie lasciate dalla precedente amministrazione”: ma eravamo noi, la precedente amministrazione, insieme a loro. Anche Samà era con noi, Serranò, Politano, Sciammarella, Mirafiori, tutti loro, come se fosse una continuità della precedente amministrazione”.

Caso bollette. Penna ribatte: “Abbiamo leggermente tardato l’invio perché volevo rendermi conto di che cosa c’era da inviare ai cittadini, ossia se le cartelle erano predisposte bene o se c’era qualche incongruenza. Ad esempio, se mandi una cartella a un indirizzo sbagliato perché il destinatario ha cambiato casa, allora quella cartella non vale niente. Per questo avevo bisogno di fare un lavoro con la commissione bilancio. Volevamo costituire un ufficio riscossioni dentro il Comune, per non delegare più l’Agenzia delle Entrate o ditte private. Avevamo inviato due laureate, di cui un avvocato, all’ufficio tributo proprio per costituire questa task force: la dottoressa Ilenia Amendola e l’avvocato Laura Russo, con Nuccia Napolitano quale responsabile, per creare un ufficio riscossioni.

Questo nessuno le dice. Poi siamo andati via. Ma adesso sentiamo parlare di dissesto. Il dissesto è una procedura da considerare estrema. Prima del dissesto c’è un altro passaggio: il piano di rientro con l’aiuto dello Stato. Perché dare in pasto alla città queste notizie negative, senza riscontri? Perché dare questa brutta immagine del Comune all’esterno? Se ci sono debiti, elencateli. Non date l’impressione di una situazione critica solo a parole”.

C’è altro ancora: “Ricordo a me stesso che nel 2018 abbiamo tenuto un consiglio comunale sui conti e i revisori di allora proponevano di adottare il dissesto, ma noi ci siamo opposti perché il compito di ogni amministrazione è quella di trovare ogni via d’uscita per non aggravare quella che è la vita degli amministrati”.

Penna ricorda, poi, che “le passate amministrazioni di cui ha fatto parte mai hanno scaricato colpe e responsabilità sui dipendenti, come sta avvenendo adesso: ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità – ha puntualizzato – dando i giusti avalli agli uffici, che non sono e non devono essere una controparte”.

Poi conclude: “I tanti finanziamenti giunti a Paola, non li ha ottenuti la giunta Perrotta, ma la città tutta. E quando si ottiene un finanziamento, tutte le pratiche sono corredate da certificazione, sin da quando nasce l’iter amministrativo. Tutto è tracciabile. Noi abbiamo fatto un buon lavoro. Siamo adnati via felici per ciò che è stato fatto. Questo lavoro non va vanificato”.

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