Home Attualità Lavori di pubblica utilità: intesa tra Comune e Istituto Penitenziario 

Lavori di pubblica utilità: intesa tra Comune e Istituto Penitenziario 

Quattro detenuti si aggregheranno alle squadre operative della Sieco che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti in città

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CATANZARO – Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, e la direttrice dell’Istituto Penitenziario di Catanzaro, Patrizia Delfino, questa mattina hanno firmato una convenzione finalizzata a promuovere il reinserimento delle persone condannate attraverso una serie di lavori di pubblica utilità a beneficio della collettività.

La convenzione, frutto del costante dialogo tra l’Amministrazione comunale e l’istituto penitenziario del capoluogo, mira all’applicazione dell’articolo 27 della Costituzione, secondo cui le pene “devono tendere alla rieducazione del condannato” e risponde ai criteri stabiliti dalla legge speciale del 1975: il detenuto può essere ammesso al lavoro esterno per svolgere attività a titolo di volontariato e gratuito.

In particolare, l’accordo prevede che alcuni detenuti si aggregheranno alle squadre operative della Sieco, la società che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti in città.

Si partirà con quattro detenuti per poi aumentare nel corso dei mesi.

Il risultato è stato raggiunto grazie all’impegno dell’assessore all’Ambiente del Comune di Catanzaro, Aldo Casalinuovo, che ha lavorato sui passaggi procedurali e necessari per concludere l’accordo.

“La firma della convenzione rappresenta un passaggio molto importante perché mettiamo insieme due aspetti: il reinserimento dei detenuti, principio in cui noi crediamo fortemente, e i vantaggi per la comunità che potrà godere delle loro prestazioni. Siamo convinti che si tratta di due aspetti che devono convivere perfettamente, nell’ottica in cui il carcere non è solo reclusione ma anche un percorso di consapevolezza e formazione per un’alternativa fuori dall’istituto. E’ solo così che – hanno commentato il sindaco Nicola Fiorita e l’assessore Aldo Casalinuovo – riusciamo a immaginare un vero e proprio reinserimento di chi è ristretto: attraverso il dialogo con la città, i suoi luoghi e i suoi servizi”.

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