MILANO – Tra i colpevoli anche il boss Vincenzo Rispoli e altri della cosca Farao-Marincola.
Ergastolo per cinque persone ritenute colpevoli dell’omicidio di Cataldo Aloisio, ucciso il 26 settembre del 2008 e il cui cadavere fu abbandonato nei pressi del cimitero di San Vittore Olona. Questa la decisione della Corte d’Assise d’Appello di Milano che ha, stanzialmente, ribaltato la sentenza di primo grado in cui era stato considerato colpevole il solo Vincenzo Rispoli, condannato all’ergastolo.
Oltre al boss legnanese, da decenni considerato il capo della locale di ‘ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo, sono stati condannati all’ergastolo anche Silvio Farao, Cataldo Marincola, Francesco Cicino e Vincenzo Farao.
La decisione è arrivata dopo che nella scorsa udienza il sostituto procuratore generale Daniela Meliota aveva reiterato la richiesta fatta dalla pm Cecilia Vassena.
Quello di Cataldo Aloisio è un omicidio di ‘ndrangheta tra i tanti che in quegli anni avevano puntellato la zona tra Altomilanese e Basso Varesotto. Da quanto ricostruito il cirotano andava eliminato per punire la sua sete di vendetta (che voleva vendicare la morte dello zio Vincenzo Pirillo) e perché il clan sospettava che lo stesso avesse contatti con un maggiore dei Carabinieri.
Una ricostruzione che è stata resa possibile dalla collaborazione dell’ex-braccio destro di Rispoli, Emanuele De Castro e dal collaboratore Oliviero.
Si attendono le motivazioni della sentenza per capire se vi sono margini per fare ricorso in Cassazione.