COSENZA – Ne è convinto il presidente del Consorzio Valle Crati, Maximiliano Granata. «Cosenza è una città fantasma, in piena decadenza, governata da classe dirigente incapace».
Una presa di posizione forte, la sua, ma circostanziata: «Rifiuti, decoro urbano, buche, viabilità, e mille altre criticità sono in piena evidenza sul territorio».
«Girando per i sobborghi della città vecchia e le strade della città di Cosenza – denuncia Granata – il sogno del visionario Mario Occhiuto e di una moderna città europea sembra infrangersi, sulla cattiva gestione istituzionale dell’attuale compagine amministrativa, già in carica da due anni.
E mentre Cosenza doveva diventare un nuovo modello europeo, per le scelte di sostenibilità ambientale volute da Mario Occhiuto – prende atto – qui si consuma l’ennesima, stridente, contraddizione meridionale, con la guida dei sinistri distruttori che hanno messo completamente in ginocchio la città.
E’ tornata l’immobilità sulle strade intasate dalle auto, la presenza di mini-discariche intorno ai cassonetti, la coltre grigia di smog che ostacola la vista del cielo azzurro, la colorazione di alcuni fiumi inquinati da scarichi civili e industriali non depurati, solo per fare alcuni esempi noti ai cittadini.
Un esempio che vale per tutti è il grande quartiere popolare di via Popilia, diventato oramai un vero e proprio caso di degrado, inciviltà, e abbandono delle istituzioni. Una maxi discarica a cielo aperto che nessuno sembra vedere, o meglio, voler vedere. Come rimettere in piedi una classe dirigente credibile e adeguata ai tempi?
Un interrogativo a cui è difficile rispondere, dopo i fasti della Prima Repubblica, scandita da personalità discusse ma di grande rilievo come Mancini e Misasi e successivamente dal decennio del Sindaco Mario Occhiuto. Nel frattempo Cosenza è diventata un città fantasma in piena decadenza, governata da una classe dirigente incapace», conclude Granata.