Il sindaco Vincenzo Pellegrino

AMANTEA (Cs) – Il Comune di Amantea, a distanza di 2 anni, ha annullato in autotutela la determinazione del 20 maggio 2022 di rifacimento della rete fognaria ed acque bianche in via Stadio, per la quale era già stato approvato il progetto, e l’esecuzione lavori mediante affidamento a soggetto privato, con opera finanziata ricorrendo all’Istituto della compensazione legale (ai sensi dell’articolo 1243, comma 1 del codice civile).

In particolare, con determinazione del settore Tecnico Manutentivo del 20/05/2022, veniva approvato il
progetto di rifacimento della rete fognaria ed acque bianche di via Degli Stadi per l’importo di euro 
101.061.

L’esecuzione dei lavori suddetti veniva affidata con oneri a carico dei fratelli Bruno Damiano e
Miriam, ricorrendo all’istituto della compensazione legale, (ai sensi dell’art 1243 comma 1 del
codice civile), a scomputo degli oneri di urbanizzazione determinati in euro 85.914 per l’intervento edilizio all’interno del lotto di loro proprietà, adiacente via Degli Stadi.

Con la suddetta determina veniva approvato lo schema di atto di convenzione fra il Comune di
Amantea ed i fratelli Bruno. Con successiva stipula della suddetta convenzione in data 08/09/2022, venivano fissati i termini e regolati gli impegni per l’esecuzione di lavori in oggetto.

Con nota del 15/11/2022, i fratelli Bruno invitavano il Comune di Amantea alla consegna dei lavori, così come stabilito nella convenzione.

L’amministrazione comunale, però, a seguito di ulteriori approfondimenti – ed a distanza di ben 2 anni – ha ritenuto non ricorrenti le condizioni di legge meglio precisati nella determina.

In particolare, ha ritenuto che i lavori in oggetto possano svolgersi qualora sussistano i requisiti urbanistici, con oneri esclusivamente a carico dei proprietari interessati.

Si rende, pertanto, necessario e non oltre procrastinabile sottoporre il progetto di rifacimento della rete fognaria ed acque bianche di via Degli Stadi a “second opinion” tecnica, al fine di valutare la pubblica utilità e la complessiva funzionalità dell’impianto. Risulta, dunque, controindicato autorizzare allo stato la realizzazione delle suddette opere, a scomputo del corrispettivo di concessione da ciascun soggetto dovuto.

stefaniasapienza@calabriainchieste.it

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