Silvio Clemente

AMNTEA (Cs) – Riflettori ancora puntanti sulla vicenda che ha visto un consigliere comunale di maggioranza inviare una lettera sul luogo di lavoro di un dipendente di Banca per chiedere al direttore di prendere provvedimenti.
Il motivo? Il lavoratore in questione, alcuni giorni prima, aveva espresso delle critiche politiche sui social. Il fatto non è stato digerito dall’amministratore pubblico, il quale dopo averlo redarguito personalmente sul profilo facebook dove è stato pubblicato il post, ha poi inviato una lettera all’Istituto di credito.
Ebbene, da quanto appreso, la Banca – dopo aver effettuato tutti gli accertamenti del caso, previsti per regolamento interno – ha chiuso la pratica sottolineando che la questione è, e deve restare, prettamente privata. 
In virtù di ciò, per l’ex presidente del “Laboratorio delle idee Civitas”, Silvio Clemente adesso sarebbe d’obbligo da parte dello stesso consigliere chiedere scusa al dipendente molto noto e stimato in città.
«Un pietoso velo di “vergogneria grezza” non basta per giudicare una vicenda surreale», ha scritto Clemente. «Davvero un fattaccio, senza se e senza ma. Mantenere sempre separate le sfere, quella propriamente politica da quella lavorativa. Chi non accetta l’a b c della vita può pure accomodarsi in tribuna e smettere di stare in campo. Auspico che chi ha commesso l’errore faccia ammenda e chieda scuse sentite. Il rispetto parte da qui».
Infine: «Chi non commette errori è perché resta sempre fermo. Gli errori si commettono e devono saper essere ricosciuti. Ricoscerli è un passo significativo per non commetterli nuovamente. Siamo una piccola comunità e le diversità di vedute arricchiscono. È una ovvietà ma preferisco comunque evidenziarla».
stefaniasapienza@calabriainchieste.it
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