Home Calabria “Sud, salute e Sanità: condannati per sempre dall’Autonomia Differenziata”

“Sud, salute e Sanità: condannati per sempre dall’Autonomia Differenziata”

Giovedì 7 marzo alle 17.30 a Lamezia Terme, nel Chiostro San Domenico incontro pubblico alla presenza di Marina Sereni, responsabile nazionale Sanità del Pd

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LAMEZIA TERME (Cz) – “Sud, salute e Sanità: condannati per sempre dall’Autonomia Differenziata” è il tema dell’incontro che si terrà giovedì 7 marzo alle 17.30 a Lamezia Terme, nel Chiostro San Domenico.

Dopo i saluti del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua, della vice presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale Amalia Bruni e del senatore e segretario regionale del Pd Nicola Irto, sono previsti gli interventi di Damiano Silipo, docente Unical e componente della segreteria regionale del Pd; Stefano Capriglia, studente di Medicina e Chirurgia Umg e Don Giacomo Panizza, fondatore della Comunità “Progetto Sud”.

Le conclusioni dell’iniziativa, moderata dal giornalista Ugo Floro, sono affidate a Marina Sereni della segreteria nazionale del Pd, responsabile Sanità.

Saranno presenti consiglieri regionali, amministratori, dirigenti e militanti.

«L’Autonomia differenziata voluta dal governo aumenterà le diseguaglianze territoriali e sociali. Siamo di fronte ad una vera e propria modifica costituzionale destinata a mettere in discussione l’essenza stessa dell’unità nazionale e dei valori dell’Italia Repubblicana custoditi nella Carta Costituzionale.

Dobbiamo continuare a parlare, approfondire, spiegare alla nostra comunità la drammatica verità che si nasconde dietro questo antistorico tentativo di spaccare il Paese in venti distinti staterelli», afferma la consigliera regionale Amalia Bruni.

«Non vogliamo vivere in un Paese diviso, dove i cittadini non avranno le stesse opportunità e gli stessi diritti.

Con l’attuazione di questa riforma, la nostra regione, che registra ancora il Pil più basso d’Europa, continuerà a rimanere sempre più ai margini nell’offerta dei servizi essenziali che non è mai stata garantita in modo uniforme a livello nazionale.

La premessa deve essere quindi quella di costruire e finanziare i Livelli Essenziali di Prestazioni (LEP) su sanità, istruzione, trasporti, apparati amministrativi, ambiente.

Parliamo di bisogni minimi della collettività che non potrebbero essere garantiti in maniera uniforme: anche quando si riuscissero a trovare i soldi, le regioni ricche – che il Sud ha reso ricche – farebbero ulteriori passi in avanti, potendo pagare stipendi migliori ai professionisti come insegnanti e medici.

Questo significa, ad esempio, una istruzione e una sanità migliore nelle regioni che possono investire in qualità, a discapito delle regioni povere, e quindi cittadini di serie A, B e anche C.

Siamo di fronte ad un progetto politico che vuole imporre uno stravolgimento del funzionamento dell’Italia, a discapito delle regioni svantaggiate, e quindi del Mezzogiorno.

Iniziative pubbliche come quella di giovedì 7 marzo con Marina Sereni a Lamezia Terme – conclude Amalia Bruni – sono fondamentali per diffondere la consapevolezza necessaria a promuovere il cambiamento nelle mani dei cittadini informati e coinvolti».

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