COSENZA – «Una specie di gioco delle tre carte, così appare il modus operandi di Calabria Verde, nonostante avesse condiviso una serie di convergenze positive per la forestazione e per i suoi addetti, con le rappresentanze regionali del sindacato confederale di categoria.
E’ proprio questo l’impatto che ha avuto tra i lavoratori forestali della provincia di Cosenza dopo che si erano convenuti tempi e modalità su una serie di questioni aperte a partire dalla tanto attesa e discussa riqualificazione di una cospicua fetta di lavoratori/trici che da anni svolgono mansioni e funzioni ben al di sopra degli attuali livelli di inquadramento».
E quanto sopra riportato è stato denunciato nell’ambito di una assemblea di Fai Cisl di Cosenza (Antonio Pisani), Flai Cgil di Cosenza (Giovambattista Nicoletti) e Uila Uil Cosenza (Antonio De Gregorio).
«Nello specifico – denunciano i sindacalisti, entrando più nel merito – parliamo di tutti gli operatori ed operatrici impiegati con diverse funzioni nelle attività di prevenzione e di lotta agli incendi boschivi, di quelli che svolgono funzioni di guardiania, lavoratori e lavoratrici che utilizzano motoseghe e decespugliatori e tante altre figure utilizzate nei cantieri forestali.
Si tratta di una forza lavoro che nella provincia di Cosenza fa registrare, oltre ad un numero particolarmente significativo di addetti, anche una età media più bassa che consente, ancora, di poter programmare campagne Aib con una certa efficienza.
Tutto questo, è inevitabile che alimenti legittime aspettative le quali, come in questo caso vengono deluse.
Tutti ci aspettavamo la realizzazione di quanto concordato relativamente ai numeri della riqualificazione e alle sue modalità di attuazione, basati su istruttorie e verifiche da parte aziendale.
Invece ci siamo ritrovati con un intervento parziale e divisivo che ha interessato circa 60 lavoratori/trici, creando tensioni sui cantieri della provincia, tra gli stessi lavoratori e molta delusione tra chi, da qui a qualche mese dovrà, con senso di responsabilità, rispondere alla chiamata per l’avvio di un servizio, quello dell’Aib, tanto attenzionato dall’assessore Gallo e dal governatore Occhiuto».
Ma v’è dell’altro. «Continuano, da parte dei responsabili dei cantieri, le abusive imposizioni ai lavoratori/trici di recuperare con ore compensative, le attività straordinarie di lavoro, nonostante la ripetuta e motivata contrarietà espressa dalle oo.ss, poiché non in linea con quanto stabilito dal ccnl nazionale del comparto.
Per non parlare di ore di straordinario non riconosciute del 2020 ancorchè regolarmente registrate e sempre in procinto di essere deliberate ma non ancora liquidate.
E per ultimo, l’istituto contrattuale dell’indennità chilometrica ormai preda della più totale schizofrenia aziendale rispetto a quanto sottoscritto per i mesi da gennaio-marzo 2024.
A fronte di tutto questo, registriamo quotidianamente nelle assemblee e sui cantieri di lavoro: rabbia, delusione e sconforto e, in alcuni casi, difficoltà di molti lavoratori che, pur avendo la trattenuto del quinto dello stipendio, la stessa non viene trasferita dall’azienda agli istituti di credito al consumo, creando non pochi problemi.
Questo ed altro, riteniamo necessitano di una riflessione da parte della politica: sono disattenzioni? Sono un accumulo di eccessivo lavoro? È incapacità gestionale? Sono degli interrogativi che ci poniamo, ma che soprattutto poniamo alla dirigenza di Calabria Verde e all’assessore Gianluca Gallo», concludono.