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Traffico illegale di farmaci, sette rinvii a giudizio

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Il tribunale di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME – La Procura di Lamezia Terme, guidata da Salvatore Curcio, ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di sette persone a vario titolo accusate di associazione per delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione di farmaci destinati all’uso umano e veterinario.

Il processo è stato chiesto nei confronti di Andrea Butera, 45 anni, di Lamezia Terme; Pietro Cerra, 55 anni, di Lamezia Terme; Salvatore Folino Raso, 49 anni, di Lamezia Terme; Vittorio Folino Raso, 41 anni, di Lamezia Terme; Erika Fragale, 45 anni, di Lamezia Terme; Maurizio Gariano, 56 anni, di Catanzaro; Diego Grandinetti, 46 anni, di Cosenza.

Secondo le ipotesi accusatorie Butera sarebbe stato il promotore dell’associazione, colui che, approfittando della sua attività di magazziniere, dipendente in un deposito farmaceutico di Pianopoli, avrebbe impartito le direttive ai presunti partecipi del sodalizio Gariano, Grandinetti e Melina, per immettere illecitamente nel mercato i farmaci.

Fragale avrebbe ceduto prodotti veterinari a una persona ignota per procurare un ingiusto vantaggio al marito, mentre Pietro Cerra, titolare di un negozio di animali ed i due Folino e Raso avrebbero acquistato medicine veterinarie, provento di furto per poi essere rivenduti con un meccanismo ben collaudato. L’indagine è scattata a dicembre del 2020, in seguito ad una segnalazione di una casa farmaceutica nazionale su presunti furti di interi colli di medicinali, che sarebbero avvenuti prevalentemente nel territorio lametino.

I successivi approfondimenti investigativi, compiuti anche attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche, avrebbero consentito di raccogliere numerosi elementi per ritenere che un magazziniere e alcuni corrieri di farmaci avessero costituito una vera e propria organizzazione, ben collaudata, per trafugare prodotti farmaceutici, per poi essere rivenduti sul mercato clandestino con sconti superiori anche al 60-70 % rispetto ai prezzi di mercato.

Secondo gli investigatori i medicinali sarebbero stati sottratti in modo sistematico dai banchi o dai pacchi destinati alle farmacie, in misura tale da non rendere evidente l’ammanco al destinatario, che solo in un secondo momento si sarebbe accorto del furto.

L’ organizzazione, attraverso una fitta rete di “vendita illegale” creata per accontentare l’elevata richiesta della clientela della zona, avrebbe proceduto ad accumulare la refurtiva all’interno di depositi abusivi (garage, magazzini) e successivamente a ricettarla al pubblico, in farmacie, parafarmacie e negozi di vendita di prodotti per animali.

Nel periodo delle prime ondate della diffusione del Covid-19 è risultato, sempre secondo le ipotesi accusatorie, che la rete di conoscenze degli associati richiedesse, con maggiore insistenza, farmaci antipiretici.

Secondo quanto emerso nelle indagini delegate ai Carabinieri del Nas di Catanzaro, la refurtiva potrebbe ammontare a circa 14mila confezioni di medicinali ad uso umano e veterinario, dal valore complessivo di 115mila euro, di cui 1.650 confezioni di farmaci sequestrate.

Il gup del Tribunale di Lamezia ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 9 maggio e quel giorno nel contraddittorio tra le parti, la difesa, rappresentata dai legali Aldo Ferraro, Lucio Canzoniere, Natalino Pileggi, Saverio Viscomi, Maria Concetta De Rose, Aurelio Sicilia, Giuseppe Mastroianni,  Emilio Severino, tenterà di smontare le ipotesi accusatorie evitando il processo per i loro assistiti.

 

 

 

 

 

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