PALERMO – Ventuno tra funzionari e dipendenti della Motorizzazione civile, nonché titolari di agenzie di disbrigo pratiche, sono rimasti coinvolti in un maxi giro di tangenti.
Tutti sono finiti ai domiciliari.
Durante la perquisizione dell’abitazione di un funzionario sono stati trovati 590mila euro in contanti. Oltre a lui sono finiti ai domiciliari 7 impiegati e 13 titolari di agenzie di disbrigo pratiche.
Contestati i reati di corruzione, accesso abusivo al sistema informatico o telematico e falsità ideologica. L’indagine ha preso le mosse nel 2020 da accertamenti sul riciclaggio di autovetture e da un monitoraggio delle pratiche di nazionalizzazione.
E’ emerso così che negli anni le nazionalizzazioni effettuate all’ufficio della Motorizzazione Civile di Palermo avevano avuto un costante trend di crescita, passando dalle 7.740 del 2016 alle 20.465 del 2019.
La quasi totalità delle pratiche era stata commissionata da un ristretto numero di agenzie palermitane, che, di fatto, avevano il monopolio del mercato.
Secondo gli investigatori, otto funzionari della Motorizzazione assegnati alla così detta “area veicoli”, avrebbero chiuso un occhio sulle pratiche in cambio di soldi ricevuti dai titolari di alcune agenzie. Il denaro sarebbe stato messo all’interno delle cartelline con la documentazione che ciascuna agenzia depositava presso gli uffici della Motorizzazione per consentirne l’esame al funzionario addetto.
In molti casi le consegne delle mazzette in favore dei pubblici ufficiali sono state riprese attraverso intercettazioni ambientali. Oltre 60 gli episodi per cui i pubblici ufficiali risultano indagati per corruzione.