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Sei giorni su una barella in attesa di “tso”, donna con problemi psichiatrici gravi mezza nuda in reparto

Nonostante fosse sorvegliata a vista la 60enne avrebbe più volte cercato di eludere il controllo

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Il pronto soccorso di Cetraro

CETRARO – Paziente con problemi psichiatrici gravi “parcheggiata” in una barella per sei giorni nel pronto soccorso del presidio ospedaliero di Cetraro in attesa di un posto in un’altra struttura per essere sottoposta al tso.

La donna, una sessantenne dell’Alto Tirreno cosentino, con gravi problemi psichiatrici, era stata accompagnata dai parenti presso il presidio ospedaliero di Cetraro sperando che venisse ricoverata nel reparto di Psichiatria del presidio.

Speranze che, purtroppo, si sono subito infrante con la dura realtà della sanità calabrese. Nel reparto di psichiatria del “Iannelli”, l’unico nella fascia tirrenica cosentina, ci sono soltanto 6 posti e  sempre occupati. E così le persone con patologie psichiatriche che necessitano del tso, sono costrette a sostare nel pronto soccorso insieme ai pazienti che si recano nel nosocomio per altre patologie, in attesa di essere trasferite in ambulanza in altre strutture, accompagnate dalla polizia locale, entro 48 ore.

I vigili urbani di Cetraro, purtroppo, per mancanza di organico, non sono disponibili nell’immediatezza ed h24 per espletare il servizio di scorta, per i trasferimenti tso in ambulanza. Un disagio che sommato alla cronica mancanza di posti negli ospedali della regione provoca la sosta prolungata di pazienti con gravi patologie psichiatriche nei pronto soccorso.

Una situazione che, oltre ai rischi legati al covid, espone la normale utenza del reparto a potenziali pericoli per la loro incolumità da parte di persone in forte stato di alterazione.

La sessantenne, infatti, nonostante fosse sorvegliata a vista, in questo lungo periodo di permanenza forzata in barella nel pronto soccorso, avrebbe più volte cercato di eludere il controllo girando persino mezza nuda nel reparto. Una situazione davvero difficile da gestire per l’esiguo personale, medico e paramedico, costretto a dividersi tra situazioni di emergenza e urgenze e quelle psichiatriche, come nel caso della signora.

Per fortuna stamattina la sessantenne è stata trasferita presso la Psichiatria dell’ospedale di Cosenza per essere sottoposta al trattamento sanitario obbligatorio

Il tso, lo ricordiamo, è disposto con provvedimento del sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria del Comune di residenza, o del Comune dove la persona si trova momentaneamente, dietro proposta motivata di due medici (di cui almeno uno appartenente alla Asp di competenza territoriale). Il trasporto del paziente in una struttura ospedaliera, nei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc), deve essere operato dal servizio di emergenza extra-ospedaliero in collaborazione con l’organo di polizia locale del comune di riferimento.

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it

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