CATANZARO – Uno dei filoni giudiziari del processo Adelphi si chiude in primo grado con sette condanne e sei assoluzioni.
Il riferimento è al blitz antimafia ed antidroga istruito dalla Dda di Catanzaro contro le famiglie di ‘ndrangheta Mancuso di Limbadi, Accorinti di Zungri, Grillo di San Calogero e Gallace di Guardavalle, Bellocco di Rosarno, Pelle e Nirta.
Il traffico di cocaina riguardava le zone di Gioia Tauro, Bari e Livorno, previa importazione dai cartelli Sudamericani di Colombia, Brasile, Bolivia, Equador ed anche dalla Spagna.
L’inchiesta antimafia coinvolse, all’epoca, settanta persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico.
La droga, secondo le ipotesi di accusa, sarebbe stata imbarcata a bordo di motonavi e nascosta nei container in sacchetti di cellophane all’interno di listelli di legno o nei telai per macchinari agricoli.
Il gup distrettuale di Catanzaro ha condannato Nunzia Berardino, di Valenzano (Bari) 6 anni di reclusione; Giuseppe Corsini, di Montecchio Maggiore (Vicenza) 4 anni, 7 mesi, 20 giorni di reclusione; Giorgio De Masi, di Voghera, 18 anni di reclusione; Rocco De Masi, di Gioia Jonica, 18 anni di reclusione; Antonio Marte, di Bologna, 17 anni, 10 mesi e 20 giorni di reclusione; Leonardo Marte, di Bologna, 18 anni e 20 giorni di reclusione; Sebastiano Pelle, di Benestare, 18 anni di reclusione; Mario Ursini, Gioiosa Ionica, 18 anni di reclusione; assolti: Sebastiano Giampaolo, 67 anni, di San Luca; Cataldo Girasoli, 46 anni, di Terlizi (Bari); Giuseppe Nirta, 49 anni, di Casignana; Francesco Ritano, 40 anni, Guardavalle; Antonio Scalia, 43 anni, San Luca; Giuseppe Vitale, 44 anni, Guardavalle; Vincenzo Cicino.