Equipe medica durante un trapianto di cuore

Due donazioni di organi hanno permesso di dare vita a 7 giovani pazienti. E’ successo all’Ospedale Apuane e all’Ospedale del cuore di Massa. Il doppio espianto è stato realizzato nei due nosocomi lo stesso giorno: è il risultato della rete di organizzazione Toscana Trapianti, Azienda Toscana nord ovest e Fondazione Monasterio.

Quando la malattia non è più aggregabile con tutti i livelli più elevati di assistenza terapeutica, il paziente, in accordo con la propria famiglia, viene accompagnato nel percorso di fine vita. Dopo un briefing pre procedurale con gli operatori locali e l’equipe trapiantologica, il paziente viene attaccato all’Eco, la macchina cuore polmoni che permette di perfondere gli organi importanti.

L’intervento è stato concretizzato all’ospedale del Cuore nello stesso giorno, ed è avvenuto a cuore battente: questo significa che il team composto da cardiochirurghi, anestesisti, prefusionisti e infermieri, dopo aver eseguito ogni diagnosi clinica possibile, anche grazie all’utilizzo di tutte le strumentazioni a disposizione, dichiara la morte cerebrale del paziente.  A questo punto si mette in moto la grande macchina donativo, che coinvolge anche l’organizzazione Toscana Trapianti e la Rete nazionale trapianti: ciò non prima di avere appurato che il paziente in vita abbia espresso la volontà donativo in forma scritta o, qualora non lo avesse fatto, non prima di aver parlato con la famiglia. Con il primo intervento sono state salvate tre vite, con il secondo altre quattro. “Senza donatore non esiste trapianto”, questo è il motto del Centro nazionale trapianti. 

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