CETRARO (Cs) – Il nuovo gruppo politico, Cetraro in Azione, torna a criticare duramente il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo per la «pessima amministrazione» della città di Cetraro.
«Invitiamo il sindaco ad uscire dalla bolla in cui lo hanno spinto – attacca subito Cetraro in Azione – prima che la sua stessa maggioranza (a dire il vero già molto risicata, almeno per i segnali che arrivano) lo riporti dalla fantasia alla realtà di tre anni dannosi e perduti.
C’eravamo illusi che la notizia dell’inizio dei lavori per liberare l’imboccatura del porto riguardasse il finanziamento avuto nel 2018 dalla giunta Aita ed erogato dalla regione a guida Oliverio – spiega Cetraro in Azione – Abbiamo approfondito, non è così».
«Continua la giostra dello sperpero di denaro pubblico che non risolverà nulla in quanto, su circa 50.000 euro di finanziamento, solo una piccola parte riguarderà la rimozione della sabbia.
Niente rumore, quindi, ma solo assordante silenzio ed una ennesima figuraccia – incalza Cetraro in Azione – Un’altra perla della comunicazione fumosa e rancorosa a cui ci ha abituati il sindaco e su cui dovrebbe riflettere come suggerito anche da autorevoli e gentili rappresentanti della maggioranza».
«“Vi spiegheremo, vi diremo, vi faremo sapere”, “il Polo chirurgico c’è”, “La stroke unit è realtà “, “Il Punto nascita sta per riaprire”, “A breve gli 8 pl di sub intensiva”. Tutte chiacchiere vestite di niente. Come di niente è vestita questa stagione».
Per il movimento di giovani l’estate 2023 sarà «da dimenticare (tranne che per qualche manifestazione di qualità, come Maree Festival) neanche tanto gradita alla galassia di Palazzo Pallottini.
Ormai l’impopolarità del Sindaco, riconosciuta anche da se stesso, è resa plateale dalla reazione dei cittadini verso tutto ciò che attraverso i canali social istituzionali ci viene presentato, con banale mistificazione della realtà. Basti pensare alle immagini di piazza del Popolo durante il concerto dell’11 luglio. Come se i cittadini non avessero visto.
Quasi un deserto fatto passare per una festa di popolo. Tutto ciò è davvero triste – conclude Cetraro in Azione – politicamente triste».
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