i sette lavoratori licenziati

I sette operai licenziati dalla ditta Artemisia, che gestiva il servizio di spazzamento nel Comune di Cetraro, assorbito da Ecologia Oggi che già si occupa  della  raccolta differenziata dell’Ente, potrebbero restare a casa definitivamente. 

Lo teme il consigliere comunale di minoranza Massimiliano Vaccaro dopo avere letto il Capitolato speciale e il Disciplinare della gara d’appalto per l’assegnazione del servizio che non lasciano speranze. ai sette operai di tornare a lavorare. L’ex assessore, quindi, rivolge un appello alle istituzioni, alla chiesa e all’intera città a lottare per non lasciare questi padri di famiglia in mezzo a una strada.

«Sette operai, sette famiglie abbandonate, padri di famiglia che hanno anche cinque figli da mantenere. Forse adesso qualcuno comincia a pensarci, ma è troppo tardi – esordisce il consigliere Vaccaro – Bisognava farlo prima. Se si fosse voluto garantire i posti di lavoro che, purtroppo, non ci saranno, bisognava leggersi il capitolato speciale d’appalto e il disciplinare di gara prima di mandare a gara l’appalto per la raccolta differenziata.

Chi come me ha vissuto l’esperienza dolorosa di vedere quattro famiglie escluse dal sacrosanto diritto al lavoro dovrebbe aver imparato che di certe aziende (furbe e scaltre, votate esclusivamente al guadagno ed all’interesse strettamente proprio), non ci si può e non ci si deve fidare – sottolinea l’ex assessore – Ma è anche giusto dire, però, che le aziende fanno i propri esclusivi interessi, per cui, sarebbe stato corretto che chi di dovere, e mi rivolgo agli amministratori, avesse dato le opportune direttive ai dirigenti comunali affinché fosse messa in campo la volontà politica dell’Amministrazione di garantire la continuità lavorativa ai sette operai dello spazzamento.

Nei due elaborati di gara il soggetto vincitore non viene obbligato ad assumere tutti i lavoratori presenti nei due bacini, quello della raccolta differenziata e quello del servizio di spazzamento – precisa Vaccaro –  Inoltre, sia nel Capitolato speciale d’appalto che nel Disciplinare di gara, non vi sono clausole sociali che impongono all’appaltatore l’assunzione dei due bacini di operai (bacino raccolta differenziata e bacino spazzamento). Sono invece riportati termini che lasciano presagire il peggio, quali: “…ferma restando la necessaria armonizzazione con l’organizzazione dell’operatore economico subentrante e con le esigenze tecnico-organizzative e di manodopera…”».

Per quanto riguarda il capitolo clausola sociale «si legge inoltre: “La stazione appaltante (il Comune n.d.r.) sarà estranea dalla concreta applicazione della clausola in oggetto e non provvederà al rilascio di valutazioni e certificazioni preordinate all’applicazione della presente clausola. Le valutazioni necessarie alla concreta applicazione, sono di esclusiva competenza dell’appaltatore subentrante”».

«Tradotto in lingua meno forbita e comprensibile ai più significa che: sarà il nuovo soggetto appaltante a decidere se assorbire o meno la manodopera proveniente dal bacino dello spazzamento. La Stazione appaltante, cioè il Comune, non si interesserà se l’Appaltatore applicherà o meno la cosiddetta “clausola sociale”».

Quindi, cari amici operai dello spazzamento, preparatevi al peggio – avverte il consigliere Vaccaro – Ribadiamo con forza che non si possono lasciare sul lastrico sette famiglie. C’è chi ha cinque figli da mantenere e non sa come sbarcare il lunario, chi presenta percentuali di invalidità e non sa cosa fare per mantenere la famiglia. Mentre prima il servizio di spazzamento veniva indirizzato a cooperative che assumevano gli operai con l’obbligo di contenere nell’organico soggetti con disabilità, nello spirito sociale, oggi quello spirito è ormai perduto.

Non dobbiamo arrenderci – incalza Vaccaro – Non dobbiamo permettere che la storia si ripeta come è stato con i quattro lavoratori lasciati a casa e al loro destino negli anni scorsi. Soprattutto non dimentichiamoci del loro apporto durante il periodo del Covid-19, dove oltre ad eseguire i consueti servizi di spazzamento e pulizia dei vari ambiti, si sono prodigati anche dal punto di vista igienico/sanitario a dare un importante aiuto. Tutti dobbiamo adoperarci affinché queste sette famiglie possano avere una vita dignitosa ed una minestra sul tavolo».

Vaccaro conclude rivolgendo un accorato appello a tutte le forze politiche, alle associazioni sindacali, alla Chiesa, alle varie associazioni cittadine, all’Amministrazione e al popolo: «lottiamo insieme per questi lavoratori. Oggi è toccato a loro, domani potrebbe succedere ad uno di noi».

 

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it

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