Il palazzo di giustizia di Paola

AMANTEA (Cs) – Il Pubblico Ministero del Tribunale di Paola ha chiesto il rinvio a giudizio per M. G., 47 anni, residente ad Amantea, per il reato di omicidio stradale.

La donna, infatti era alla guida della sua auto quando ha travolto la bicicletta condotta dal sanlucidano di 74 anni, Salvatore Di Buono, provocandone la morte. 

A seguito della richiesta il gup ha fissato per il 18 settembre 2024, alle ore 10, l’udienza preliminare. Il sinistro, il cui studio della dinamica è stato affidato al perito nominato dalla Procura, Salvatore Cetraro, è stato registrato il 9 giugno dello scorso anno, poco prima delle 18.30, ad Amantea lungo la Statale 18.

All’indagata viene contestato, per colpa generica consistita in “imperizia, negligenza e imprudenza nonché per la specifica violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, in particolare degli articoli 140 del Codice della Strada (principio informatore della circolazione), 141 e 142 (velocità e limiti di velocità) e 148 (sorpasso), di aver cagionato il decesso del ciclista”. 

In particolare, la donna mentre era alla guida di una Volkswagen Touran e percorreva la SS 18 in direzione nord sud, “a velocità elevata e non commisurata alle condizioni stradali, giunta al km 347+730, in prossimità di un dosso presegnalato, superando la bicicletta di Di Buono che procedeva lungo la stessa direzione, urtava con l’estremità anteriore destra del veicolo il velocipede sull’estremità sinistra del manubrio”.

Un urto fatale perché, a seguito della collisione «Di Buono impattava con la spalla sinistra e con la zona temporo-parietale sinistra sul montante anteriore destro e sul contiguo parabrezza dell’autovettura, rovinando poi sull’asfalto e riportando un gravissimo traumatismo; in particolare, oltre a plurime fratture costali, un trauma al capo con emorragia subaracnoidea e frattura della base cranica, che ne hanno causato il decesso  immediato.

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