Home Sport “Nel nome di Denis. La storia vera di Bergamini, il calciatore ucciso...

“Nel nome di Denis. La storia vera di Bergamini, il calciatore ucciso due volte”

Firma storica della gazzetta dello Sport ripercorre l’incredibile tiramolla giudiziario, durato oltre trent’anni

203
0

CATANZARO – Giovedì prossimo 6 aprile alle 17:00 alla biblioteca comunale “De Nobili”, patrocinato dell’Amministrazione comunale, si terrà l’evento di presentazione del volume di Francesco Ceniti “Nel nome di Denis. La storia vera di Bergamini, il calciatore ucciso due volte”, pubblicato da Cairo Editore.

Il parterre di interventi: il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, quello di Cosenza Franz Caruso, il mister dell’US Catanzaro Vincenzo Vivarini, l’allenatore Gigi De Rosa e il regista Domenico Ciolfi. Presenti anche tre “penne” sportive illustri: Claudio DionesalviAntonio Argentieri Piuma e Gianluca Di Marzio, quest’ultimo nei panni dell’ospite speciale.

La storia di Donato (Denis) Bergamini è nota: il 18 novembre 1989 il suo corpo venne trovato esanime lungo la Statale 106, nei pressi del Castello di Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza. Era nel pieno di una carriera in ascesa ma la sua vita venne interrotta bruscamente a soli 27 anni da quello che gli inquirenti di allora archiviarono come suicidio.

“Un verdetto – si legge nella nota – fondato soltanto sulla testimonianza della ex fidanzata, Isabella Internò, e di un camionista che sosteneva che il ragazzo si fosse gettato all’improvviso sotto al suo autocarro, ignorando tutte le altre prove contrarie. Una ricostruzione dei fatti che, però, non ha mai convinto né la famiglia né gli amici che conoscevano bene Denis e la sua voglia di vivere”.

Nel libro, Ceniti, firma storica della gazzetta dello Sport, “ripercorre l’incredibile tiramolla giudiziario, durato oltre trent’anni, che sembra partorito dalla mente di uno sceneggiatore sadico sino al momento in cui la verità è venuta a galla: Denis è stato ucciso. E dà voce a una famiglia che ha lottato tenacemente contro tutti finché non è riuscita a rendere giustizia al proprio congiunto”.

Articolo PrecedenteRiqualificazione del quartiere Gagliano di Catanzaro, valorizzazione del borgo
Prossimo ArticoloChi rema contro l’ospedale di Paola? La replica di Pierluigi Caputo