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Blitz a Paola, emergenza criminalità: «Il silenzio dei partiti»

Alessandro Pagliaro: «Sarebbe opportuno convocare immediatamente un consiglio comunale straordinario»

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Alessandro Pagliaro

PAOLA (Cs) – «Il blitz a Paola dei giorni scorsi e l’emergenza criminalità. L’impegno dei magistrati, delle forze dell’ordine e dei giornalisti. Il silenzio dei partiti».

E’ il succo di una dura e coraggiosa analisi a mezzo stampa del giornalista Alessandro Pagliaro, esponente politico di sinistra, in riferimento all’operazione antimafia eseguita dalla Dda catanzarese due giorni addietro, nell’hinterland di Paola, a carico della cosca cosiddetta Calabria-Tundis.

Pagliaro, in particolare, critica il silenzio di partiti ed esponenti politici della città sul grave fenomeno delinquenziale emerso dalla indagine coordinata dai magistrati antimafia di Catanzaro ed eseguita dai carabinieri su ordine del giudice distrettuale.

«Il blitz di magistratura e forze dell’ordine a Paola e sul Tirreno cosentino che hanno eseguito provvedimenti cautelari nei confronti di numerosi soggetti che a diverso titolo risultano coinvolti in azioni legate al mondo della criminalità e dello spaccio di droga, ha messo in luce un contesto di ordine pubblico seriamente allarmante», scrive Pagliaro.

«Si tratta di un film già visto che ha per protagoniste le nuove leve delle storiche consorterie locali con diramazioni anche a Cosenza e Cetraro», evidenzia.

«Estorsioni, traffico di stupefacenti, intimidazioni, collusioni e omertà, sono gli elementi specifici di una attività organica ad ampio raggio. Dagli anni ’80 Paola è nella stretta morsa del ragno», ricorda ancora. «Omicidi, attentati, ritorsioni, processi nelle aule giudiziarie hanno caratterizzato questo lungo periodo, che sembrava essersi concluso dopo le risultanze dell’omicidio di Tonino Maiorano, vittima innocente della lotta tra cosche rivali», sottolinea, ricordando l’inchiesta antimafia Tela del Ragno che anni addietro ha fatto luce su omicidi, agguati e ferimenti, traffici illeciti.

Sempre sul delitto Maiorano, vittima innocente di mafia, ucciso per uno scambio di persona (i sicari dovevano uccidere l’allora boss Giuliano Serpa), evidenzia: «Gli assassini erano stati scoperti e condannati, grazie ad una incessante attività investigativa condotta in prima persona dal magistrato Eugenio Facciolla operante al tribunale di Paola.

«Da allora – prosegue Pagliaro – le cose non sono cambiate, anzi per molti versi sono peggiorate. Lo dimostra il quadro a tinte fosche che viene dipinto nelle pagine delle ordinanze della magistratura, che ha portato ai provvedimenti restrittivi dei giorni scorsi. Tanti sono i soggetti coinvolti, e di tutte le stratificazioni sociali. Segno tangibile di una compromissione generale che non tiene conto delle differenze di classe. Disoccupati, studenti, professionisti, imprenditori, amministratori, sono coinvolti a diverso titolo, anche se ovviamente a ognuno dalla legge sono forniti gli strumenti di garanzia per potersi discolpare».

E ancora: «Se alcuni giornalisti con coraggio e professionalità hanno riportato le convulse notizie di questi giorni, appare incomprensibile il silenzio a Paola che è calato da parte dei partiti e di tanti esponenti politici locali, che finora non hanno espresso nessuna posizione di apprezzamento per il lavoro compiuto dai magistrati».

E conclude: «Sarebbe opportuno invece, la convocazione immediata di un consiglio comunale straordinario per discutere degli sconvolgimenti avvenuti, al fine di rassicurare l’opinione pubblica con un impegno amministrativo indirizzato a garantire la legalità e l’ordine pubblico su tutto il territorio».

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