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L’acquisto dell’escavatore del Clan e la valigetta con 200mila euro

Gli “uomini d'onore” discutono di una ingente somma di denaro trasportata da un imprenditore di Paola in quel di Amantea

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PAOLA (Cs) – Il boss Pietro Calabria e il cognato Andrea Tundis continuano a parlare di appalti pubblici e di entrature mafiose, sia in riferimento al Comune e all’ex Onpi di San Lucido e sia in merito al Comune di Paola (https://www.calabriainchieste.it/2023/05/25/gli-appetiti-del-clan-sui-lavori-al-porto-di-san-lucido-e-la-ditta-prestanome-di-paola/).

Discutono, quindi, dell’acquisto di un escavatore e del ruolo di un imprenditore di Paola che, tramite la cosca di ‘ndrangheta, veniva utilizzato dall’organizzazione criminale per partecipare agli appalti pubblici.

Nell’ambito del botta e risposta, i due raccontano anche del particolare appreso dall’imprenditore loro amico e presunto favoreggiatore che avrebbe riferito di essersi recato, in una particolare circostanza, in quel di Amantea con una valigetta contenente 200mila euro in contanti.

Andrea Tundis riferisce: «Intanto lo sa che senza soldi (inc)… ho visto» l’imprenditore: «ha detto che c’è una terna (ndr macchina agricola movimento terra), da coso, da Vincenzo, che quello ne voleva 13mila euro, ora ce l’ha scesa a 7mila, ha detto (ndr riferendosi sempre all’imprenditore) se nel caso digli a Pietro (ndr Calabria Pietro) se vuole fare, che a me può essere che me la da anche a 6mila euro, con la parola sua (ndr la parola di Calabria Pietro) anche cinque… o la prendo io ha detto e poi, ha detto se ve la prendete insieme la tieni tu nel piazzale se poi ci serve per, ha anche l’escavatore di dietro…»

Pietro Calabria chiede: «E’ grande?…». Tundis risponde: «Come quella del comune è…».

L’escavatore serve verosimilmente per i lavori di ammodernamento del porto di San Lucido.

Sui soldi da sborsare per l’acquisto del mezzo, Tundis riporta a Calabria quanto a lui riferito dall’imprenditore di Paola: «Gli ho detto (…) c’è anche la parte tua, mi ha detto compà non ci credi (ndr riferendosi all’imprenditore) un giorno lo sai quando sono andato a portare ad Amantea in una valigetta? Duecento mila euro… gli ho detto tu non stai bene…»

Calabria chiede se i soldi li ha portati «lui personalmente…» (l’imprenditore).

E Tundis risponde: «Va beh erano i suoi (ndr gli fa capire se i soldi erano dell’imprenditore)…. no, con una femmina, gli ho detto ma tu non stai bene, subito ce li devi dare…(inc)… mi tirate anche due botte anche a me ha detto (ride)…»

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