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Molestata dal compagno della madre sin quando aveva 10 anni: «Poi siamo fuggiti via da Paola»

Il presunto orco costringeva i bambini a impiccare cagnolini a cui erano affezionati perché cresciuti con loro

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PAOLA (Cs) – Una storia di violenze, degrado e immani sofferenze è quella vissuta per tanti anni da tre ragazzini di Paola che sarebbero stati maltrattati e vessati dal compagno della madre, M.M., 50 anni, pastore, noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio, arrestato dal giudice su richiesta della procura paolana per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata commessa in ambito familiare e porto abusivo di armi comuni da sparo (https://www.calabriainchieste.it/2023/07/07/maltrattamenti-in-famiglia-violenza-sessuale-aggravata-armi-un-arresto-a-paola/).

L’uomo avrebbe per anni schiavizzato i tre ragazzini, facendoli lavorare nel terreno agricolo di proprietà, violentando la sorellina e costringendo i maschietti a uccidere cani di proprietà, che avevano visto nascere e crescere, tramite impiccagione, nonché a seppellire  pecore che il 50enne uccideva a pistolettate perché non stavano ferme quando prelevava il latte.

Se di rifiutavano di andare a lavorare, secondo quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri di Paola e di Pozzuoli, il 50enne li minacciava e li picchiava, tirando loro i capelli o utilizzando un bastone.

Quando era ubriaco e particolarmente arrabbiato, invece, M.M. minacciava i fratellini che li avrebbe sparati, mostrando loro un fucile nascosto nella stalla o una pistola, la stessa  impiegata per uccidere i cani e le pecore. Una pistola che, probabilmente, il 50enne aveva ricevuto da tre amici, arrestati per droga e armi nell’ambito dell’inchiesta antimafia Affari di Famiglia.

L’orco è stato inchiodato dai fratellini, inizialmente non creduti dalla madre, attraverso video realizzati in tempi diversi con lo smartphone. Una piccola vittima ha documentato l’esistenza della pistola, mentre la ragazzina una violenza sessuale subita dal presunto maniaco. La piccola sarebbe stata molestata sin dall’eta di dieci anni, subendo violenze sessuali ogni giorno. Poi, visionato il video, la mamma ha dovuto crederle.

«Andiamo via, preparate le valigie», avrebbe detto.

stefaniasapienza@calabriainchieste.it

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