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«La Corte dei conti rileva che a Cassano oggi si spende sulle ipotesi di quello che un domani forse si incasserà»

«I magistrati contabili analizzano i rendiconti degli ultimi anni delle amministrazioni Papasso e, con i loro rilievi, purtroppo non lasciano spazio ad interpretazioni o equivoci»

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Giovanni Papasso

L’intervento dell’Associazione politico-culturale ArticoloVENTUNO

LA CORTE DEI CONTI RILEVA CHE A CASSANO OGGI SI SPENDE SULLE IPOTESI DI QUELLO CHE UN DOMANI FORSE SI INCASSERA’

«È questo quello che si evince dalla deliberazione della Corte dei Conti di cui si prenderà atto staserà in Consiglio Comunale.

Un documento, che segue altri atti similari della stessa Corte, in cui i magistrati contabili analizzano i rendiconti degli ultimi anni delle amministrazioni Papasso e, con i loro rilievi, purtroppo non lasciano spazio ad interpretazioni o equivoci.

Ora come in quei lontani anni ‘80, da diligenti scolari che seguono alla lettera gli insegnamenti del maestro, si ripropongono le stesse dissennate politiche di lavori pubblici che comportarono le nefaste ben note conseguenze sui bilanci comunali.

Dalla deliberazione si evince chiaramente che l’Ente Comune di Cassano non gode di una buona salute finanziaria e ci si sofferma su alcuni aspetti molto circostanziati, come la crescita esponenziale dei residui attivi che ammontano fino al 2022 a ben 43 milioni di euro, al ricorrere con frequenza ai debiti fuori bilancio come strumento ordinario di pagamento, alla scarsa capacità di programmazioni degli investimenti.

In particolare sulla montagna di residui attivi in aumento di anno in anno, la cui corretta gestione è importante per la salute dell’ente – i residui attivi rappresentano infatti dei crediti accertati che il Comune vanta nei confronti di terzi, e quindi delle potenziali entrate per le casse comunali che vanno poi a finanziare le uscite – i magistrati sollevano fortissimi dubbi sulla loro esigibilità, perché molto vecchi ed appunto non più esigibili.

È chiaro che tale dato, vizia di fatto l’attendibilità dei bilanci passati e di quello che ci si accinge ad approvare oggi, perché la spesa è stata calcolata facendo riferimento a delle entrate che con ogni probabilità non saranno mai effettivamente nelle casse.

La situazione è ancora più grave se si considera che non è la prima volta che la magistratura contabile solleva questi rilievi che interessano appunto ormai i rendiconti di svariati anni finanziari; ciò sta ad indicare un andazzo storicizzato nei conti del Comune alquanto allegro, spendaccione e senza alcuna programmazione.

Addirittura la Corte stigmatizza oltre all’uso improprio dei debiti fuori bilancio, anche che tale dato non deriva da sentenze esecutive, disavanzi o altro, ma dall’acquisizione di beni e servizi senza impegno di spesa a testimonianza della scarsa capacità dell’Ente di stimare finanche la spesa corrente.

Dall’analisi fornita nel documento, oltre al dato allarmante sui conti pubblici, viene fuori anche un dato politico pesantemente negativo sulla capacità dell’attuale classe dirigente di Amministrare la cosa pubblica.

Quello che stupisce maggiormente è che davanti ad un complesso scenario del genere – sia ben chiaro non parliamo di predissesto o altro, in quanto non ne abbiamo le competenze per farlo – che di certo rileva gravissime patologie di cui è afflitta la salute finanziaria dell’Ente, chi amministra da oltre dieci anni la città ed è responsabile di questo stato di cose, proprio in questi ultimi giorni, impassibile procede con freddezza e determinazione ad assolvere al meglio al suo ruolo di “Sindaco asfaltatore”.

Davanti ai numeri impietosi di cui dibatte da giorni la comunità politica cassanese, e ne dibatterà in maniera ufficiale il Consiglio Comunale di stasera, il Sindaco incurante di ciò annuncia la costruzione di un palazzetto dello sport finanziato con un altro mutuo di oltre un milione di euro di cui la prima rata si pagherà solo fra un anno e mezzo (praticamente questa amministrazione decide e spende e la successiva invece sarà chiamata a pagare le rate).

E ciò all’insegna dell’allegria dopo aver speso nell’anno 2023 centinaia e centinaia di migliaia di euro si annunciano ancora feste di paese con artisti famosi per oltre 20.000 euro, e nuovi lavori di bitumazione, di cui finora si è fornito solo un assaggio (testuali parole degli amministratori) per ben oltre 2.500.000 euro che verranno quest’ultimi finanziati con gli introiti che forse se tutto va bene un domani l’Ente incasserà dalle sanzioni stradali in seguito all’installazione di altri nuovi autovelox.

Per non farsi mancare nulla ricorda anche agli elettori cassanesi che di nuovo per quest’anno i tributi sono rimasti invariati e non graveranno maggiormente sulle loro tasche, ma dimentica però di dire che gli stessi tributi non sono stati aumentati solo perché le aliquote sono già al massimo da anni.

Onestamente, questo atteggiamento arrogante, impavido e che non mostra tentennamenti di chi amministra ci preoccupa  tantissimo: a rigor di logica ciò ci porta a pensare o che gli Amministratori sono certi dell’assoluta bontà del loro operato e del buono stato di salute dei conti pubblici (dei veri e propri statisti) – e quindi i magistrati della Corte dei Conti, chissà forse anche loro un po’ invidiosi, hanno preso un grosso abbaglio – oppure siamo davanti a uomini cinicamente irresponsabili che ignorano completamente le conseguenze delle loro azioni e non hanno minimamente a cuore gli interessi della comunità.

Per questo ci rivolgiamo a tutti i consiglieri comunali che supportano questa Amministrazione comunale e chiediamo loro un vero atto di amore verso la gente che gli ha eletti: non si pretende che mettano in dubbio l’operato di questa loro amministrazione – verso il quale è pur vero che noi da sempre nutriamo fortissimi dubbi – ma si fermino solo per un attimo a riflettere ed a capire o farsi spiegare da persone di loro fiducia come realmente stanno i conti pubblici del Comune.

Domani purtroppo sarà troppo tardi, ed anche loro si troveranno ad essere “inconsapevolmente” responsabili difronte alla città ad un altro disastro finanziario».

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