Home Calabria Autonomia differenziata, Palaia: «Ora i leghisti catanzaresi alla corte di Occhiuto?»

Autonomia differenziata, Palaia: «Ora i leghisti catanzaresi alla corte di Occhiuto?»

La consigliera si chiede: «Rimarranno nella Lega o ammetteranno di aver sbagliato a tifare per l’autonomia differenziata di Calderoli salendo ora sul carro di Occhiuto?»

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Daniela Palaia

CATANZARO – La consigliera comunale Daniela Palaia denuncia l’incoerenza di leghisti catanzaresi in tema di autonomia differenziata. Pungola, in una nota stampa, «i piccoli Alberto da Giussano catanzaresi» per il voto a favore del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso alla mozione sull’autonomia differenziata voluta da Roberto Occhiuto».

Ecco, nei dettagli, la reprimenda di Palaia.

«I leghisti catanzaresi, fino a poco tempo fa, rimproverando al sindaco Fiorita di preoccuparsi troppo delle questioni nazionali e di non curarsi di quelle locali, inneggiavano ai benefici dell’autonomia differenziata per il Sud.

È necessario partire da qui per segnalare come quella assurda posizione di allora oggi sembri sull’orlo di essere strategicamente mitigata in un più moderato «prima i soldi, poi l’autonomia».

È questa, infatti, la posizione ufficiale assunta dal leader dei leghisti catanzaresi, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, con il voto favorevole alla mozione sull’autonomia differenziata voluta da Roberto Occhiuto.

Quindi, mentre prosegue a grandi falcate la marcia di Mancuso dalla Lega di Salvini verso Forza Italia di Occhiuto, viene da chiedersi: che faranno adesso i piccoli Alberto da Giussano catanzaresi?

Avranno la forza di contraddire Mancuso o sposeranno la linea del loro leader calpestando gli ideali fin qui sostenuti (per mero interesse personale)? Rimarranno nella Lega o ammetteranno di aver sbagliato a tifare per l’autonomia differenziata di Calderoli salendo ora sul carro di Occhiuto?

Nel primo caso saranno relegati a comporre la minoranza esigua di una minoranza rarefatta; nel secondo, dovranno (loro e Mancuso) accettare di buon grado di avere un nuovo padrone politico a cui votarsi per avere possibilità di muovere qualche passo, spartendo gli spazi con gli esponenti cittadini di Forza Italia».

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